Dipinto di Angelo Bronzino “Ritratto di Cosimo il Primo Medici in armatura”. Dimensioni del dipinto 74 x 58 cm, legno, tempera. Nel ritratto vediamo una persona forte, volitiva, sicura di sé e nella sua persona di infallibilità.
Questo dovrebbe essere un ritratto di corte scritto da un artista di corte.
Lomazzo scrive: “Un artista prudente, raffigurante un sovrano, dovrebbe dargli nobiltà e dignità, anche se in realtà non lo è.” L’arte di corte che si evolve in queste condizioni in Italia negli anni ’40 e ’90 si sviluppa sulla base delle tradizioni del primo manierismo e rappresenta la fase successiva e matura di questa tendenza.
Ma il manierismo maturo perde la sua drammatica tensione, la colorazione pessimistica e diventa ufficialmente accademico o puramente decorativo. Se la rottura con la realtà nel primo manierismo era spesso causata da un sentimento di schiacciante contraddizione della vita, ora il richiamo dei teorici a essere guidato dall’astratta “idea” della perfezione è strettamente correlato alle esigenze della cultura di corte.
In alcuni casi, l’indifferenza verso l’uomo, una tendenza agli esperimenti formali, viene raggiunta dagli artisti di questo tempo nella misura in cui agiscono come precursori di tendenze decadenti nell’arte contemporanea. Tali, ad esempio, sono i disegni di Luca Cambiaso, che sostituiscono le teste di figure umane con cubi astratti, o le mostruose allegorie “surreali” delle stagioni, quattro elementi, paesaggi di Giuseppe Archimboldo, composti da fiori, foglie, frutta e verdura.