Lucretia Panchiatiki – Agnolo Bronzino

Lucretia Panchiatiki   Agnolo Bronzino

Il cliente: Bartolomeo Panchiatiki, un dipinto di coppia di sua moglie Lucretia al ritratto dello stesso Bartolomeo, anch’esso situato a Firenze. La formazione del dipinto di un manierismo maturo è strettamente legata a Firenze, dove il suo più grande rappresentante è Angelo Bronzino, uno studente e amico intimo di Pontormo, già alla fine del 1530, che divenne pittore di corte Cosimo I Medici; È anche considerato uno dei creatori del tipo di ritratto cerimoniale manieristico. I ritratti rappresentativi dell’artista, virtuosistici nell’esecuzione, sono tra le pagine più brillanti dell’arte del manierismo maturo.

Il maestro del manierismo, Bronzino è in grado di costruire superbamente una composizione impressionante, introdurre accessori che enfatizzano lo status del modello, conferiscono ai suoi personaggi arrogante disattenzione, raffinata aristocrazia e – con tutta l’idealizzazione – mantengono una convincente somiglianza di ritratto. Ma nei ritratti dell’artista italiano, l’impatto delle difficili esigenze della cultura di corte è chiaramente evidente, limitando il compito del ritrattista di catturare l’aspetto formalmente cerimoniale di una persona, la sua grandezza immobiliare.

Il ritratto di Lucrezia Panchiatiki fu scritto nel 1540; presentato sullo sfondo della nicchia di Lucrezia, raddrizzato in modo innaturale, guardando dritto davanti a uno sguardo fermo e fermo, sembra essere una statua congelata. Ciò è anche sottolineato dalla specificità del modo aspro, freddo e pittorico del Bronzino, in cui la tangibilità materiale è sostituita dall’illusione. Il volto di Lucrezia, scritto in uno smalto liscio, sembra innaturalmente liscio, il suo tono è più leggero di una collana di perle e ricorda le pieghe dell’avorio, modellate in modo nitido e rigido di un abito di seta rosso rubino sembrano scolpite nella pietra, i capelli acquisiscono un bagliore metallico.

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