Andrea Mantegna era un membro della famiglia dei pittori veneziani Bellini; era sposato con Nicolò, figlia di Jacopo e sorella di Gentile e Giovanni.
In fama e abilità, l’artista ha raggiunto i suoi famosi parenti. Inoltre, è chiamato tra coloro che hanno influenzato in modo decisivo la pittura veneziana della fine del XV secolo. Mantegna è nata a Isola di Carturo in Terrafarm, in Veneto.
Affascinato dalle esplorazioni di umanisti, che stavano cadendo nel negozio di antiquariato del suo patrigno a Padova, era orgoglioso del glorioso passato della sua terra. L’artista non aveva nemmeno trent’anni quando creò un capolavoro: un altare nella chiesa di San Zeno a Verona, che glorificò ampiamente il suo nome.
Il maestro lavorò con successo a Padova, fu il pittore di corte dei sovrani mantovani di Gonzaga. I contemporanei hanno ammirato la sua perfezione tecnica, il “disegno magnifico” e soprattutto la capacità di trasmettere gli angoli più complessi, usando le leggi della prospettiva geometrica.
L’effetto di una semplice composizione con San Giorgio si basa sul contrasto del piano distante, che dura a causa della curva della strada, e della coraggiosa figura del giovane guerriero in armatura, che sporge letteralmente dalla cornice allo spettatore e torreggia sopra il mostro caduto. Si presume che “San Giorgio” rappresenti una delle ali del polittico ormai perduto.