L’immagine di madre e figlio è universale ed è presente nel simbolismo di molte religioni. L’insegnamento cristiano pone l’artista davanti a due compiti: trasmettere la purezza verginale di Maria e allo stesso tempo la sua maternità, e mostrare chiaramente che questo non è un bambino normale, ma un’incarnazione di una divinità. Il compito degli artisti del Rinascimento era di sviluppare ulteriormente questo tema senza perdere l’aura della divinità.
Di solito, la Vergine Maria siede su un trono circondato da angeli e il Bambino è raffigurato come un bambino per almeno un anno, per il cui aspetto infantile emerge chiaramente la mente.
“Madonna dal collo lungo” – un’opera tardiva, che ha assorbito tutti i talenti di Francesco Mazzuola. La storia della maternità in questa immagine ottiene una grande interpretazione pittorica. Le figure raffigurate sono aggraziate, tendaggi, le pieghe profonde sono rigide, come nelle sculture.
Ovviamente il notevole allungamento delle figure, la scelta della tavolozza dei colori e l’eleganza dei dettagli sono degni di nota, e le facce ansiose del gruppo di angeli assomigliano a cammei colorati. Nei centri culturali d’Italia con una consapevole politica artistica, la grazia cortese del Parmigianino diventa molto onorevole. Al suo ritorno a Parma nel 1531, l’artista crea le sue opere più straordinarie.
Il 23 settembre 1534, Parmigianino riceve un ordine per questo dipinto da Elena Bayardi per la sua cappella nella chiesa di Santa Maria dei Servi a Parma. L’artista attacca deliberatamente Madonna, il Bambino e gli angeli che gli sono vicini con tratti esageratamente estesi – da qui il nome attaccato all’immagine. Ereditando dagli artisti del XV secolo – come Raffaello e Perugino – armonia statica, Francesco introdusse movimento e vibrazione nelle sue composizioni.
Questa tendenza è spesso chiamata Manierismo, grazie alla sua stilizzazione consapevole e al rifiuto di proporzioni equilibrate della pittura rinascimentale.
Nonostante il lungo e lungo lavoro, il quadro “Madonna col Bambino, angeli e San Girolamo” è rimasto incompiuto. Alcuni schizzi preliminari indicano che l’artista avrebbe catturato il lato destro della composizione di San Girolamo spiegando il papiro, insieme a San Francesco, dalla cui figura è stata conservata un’immagine del piede appena segnata. La foto rimase nello studio dell’artista per altri due anni dopo la sua morte, dopo di che, infine, fu portata nella Cappella Tagliaferri nel luogo a lei destinato.