Visione di San Girolamo – Francesco Parmigianino

Visione di San Girolamo   Francesco Parmigianino

La pittura di Parmigianino “La visione di San Girolamo”. Dimensioni del dipinto 343 x 149 cm, legno, olio. La “Visione di San Girolamo” è l’opera più significativa del periodo romano del Parmigianino.

Contrariamente a Pontormo e Rosso, la cui natura antirinascimentale era espressa dal crollo pessimistico della visione del mondo di un’intera generazione che sentiva la disperazione delle tragiche contraddizioni della realtà italiana, il programma estetico di Parmigianino è strettamente collegato alle aspirazioni della cultura di corte emergente. Riflette la mentalità di quella parte della società italiana, che sta cercando di sfuggire alle tragiche contraddizioni della realtà in uno stretto mondo di ideali soggettivi e raffinati che sono stati separati dalla vita.

Non a caso è stato il Parmigianino, non i manieristi fiorentini, a sviluppare l’ideale estetico del manierismo e ha avuto un impatto tremendo sul successivo sviluppo dell’arte manierista. L’ideale estetico dell’artista, la cui formazione può essere rintracciata in un certo numero delle sue opere degli anni 1520, è subordinato al desiderio di contrastare la realtà con il mondo della raffinata bellezza aristocratica ed eterea. È di natura astratta e molto presto scopre l’irregolarità delle posizioni ideologiche del maestro, testimonia l’intensità emotiva della ricerca, l’affermazione della sua visione del mondo artistico.

Le norme artistiche formate sotto l’influenza di Michelangelo e Raffaello subiscono trasformazioni, le loro proporzioni si allungano, assumendo un aspetto stilizzato e grottesco, passando dalla realtà all’idealizzazione a scapito del design artistico. Nella sua principale immagine religiosa di quel periodo, “La visione di San Girolamo” trincerò l’attrazione di Parmigianino per l’ideale della bellezza misteriosa, distaccata dal mondo della bellezza.

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