Parmigianino “Anthea” – un capolavoro del ritratto rinascimentale italiano. Poco si sa sull’immagine: la data di creazione non è stata stabilita con precisione, non si sa perché e per chi è stata scritta. Resta anche un mistero che è esattamente rappresentato nella foto.
Anthea fu scritta nei primi anni del 1530 da Girolamo Francesco Maria Mazzola, noto come Parmigianino. Parmigianino ha rappresentato Anthea in piedi con uno sguardo sorprendentemente sincero rivolto allo spettatore. Il suo perfetto ovale di viso contrasta con un corpo incredibilmente lussuoso, nascosto sotto gli abiti voluminosi che enfatizzano le spalle e i fianchi.
Il raso dorato dell’abito è decorato con una treccia d’argento, mentre il grembiule e i polsini dell’abito inferiore sono decorati con squisiti ricami.
La maggior parte dei dettagli del costume di Anthea, tra cui la pelliccia di martora, la catena d’oro, la decorazione dell’acconciatura, la treccia ricamata e l’oro delle maniche, erano di solito regali donati dagli amanti. Spesso questi doni venivano fatti con la speranza di avere una data d’amore e, vestendoli, la donna significava la sua approvazione per l’amato corteggiamento. Parmigianino ha ritratto Anthea che mostra i suoi doni: tiene una catena tra le dita e punta la mano sul suo cuore, suggerendo così che accetta l’offerta del suo amante.
Quando incontra il nostro sguardo, la sua postura e i suoi gesti creano una dinamica di passione tra lei e lo spettatore, che diventa il suo amante.
Fino ad ora, non si sa esattamente che tipo di donna stesse interpretando Parmigianino, la sua personalità è stata oggetto di discussione per molti secoli. “Anthea” fu nominata per la prima volta nel 1671 dall’artista Giacomo Barry, che le suggerì di essere l’amata del Parmigianino. Anthea era il nome di una famosa cortigiana romana del XVI secolo e Barry si riferisce a questa donna. Si credeva anche che Anthea fosse o la figlia di un servitore del Parmigianino, o un membro di un’aristocratica famiglia del nord Italia, una sposa di nobile nascita.
Ma è più probabile che Anthea sia un’immagine collettiva di bellezza femminile ideale nel genere del ritratto rinascimentale, in cui la bellezza di una donna e la sua virtù erano i soggetti principali dell’immagine, e la sua personalità ed esclusività sono secondarie.
Avendo creato un ritratto di una donna incredibilmente bella che, nonostante ciò, sembra abbastanza reale da toglierci di mezzo e parlarci, Parmigianino attira la nostra attenzione sulla sua insuperabile capacità di creare l’illusione di un mondo trascendentale. “Anthea” ci incoraggia a vedere la connessione tra passione e arte in un modo nuovo: l’immagine evoca simultaneamente emozioni sensuali e sublimi. Nonostante il fatto che la giovinezza delle donne sia effimera, nel film Parmigianino la bellezza dura per sempre.