Il dipinto raffigura Agnolo Doni, un ricco mercante di lana che viveva nel quartiere di Santa Croce. Nel 1504 Doni sposò la figlia di Giovanni Strozzi Maddalena. Agnolo fu uno degli intenditori d’arte più comprensivi e generosi di Firenze all’inizio del XVI secolo: fu cliente di Michelangelo e di Fra Bartolomeo. È probabile che nella sua collezione fosse “Amur-Atis” Donatello.
“Mentre Rafael era a Firenze, Agnolo Doni, che era avaro di tutte le sue altre spese, quanto volentieri, sebbene con ancora più diligenza, trascorse, essendo un grande amante, per dipinti e sculture, gli ordinò il suo ritratto e ritratto sua moglie allo stesso modo. Ritratti di questi possono essere visti in suo figlio Giovanni Battista in quella bella e molto spaziosa casa che il già citato Agnolo fece costruire a Firenze in Corso de Tintori vicino al Canto degli Albert. “
Un alto status sociale e una cultura rara e raffinata possono essere giudicati principalmente dall’abbigliamento che combina la raffinatezza e l’eleganza del materiale e il taglio con l’assenza di qualsiasi bluster e ostentata magnificenza. Hanno scritto che “nelle sue figure vediamo personalmente il tremore della carne vivente, la manifestazione dello spirito e il battito della vita nella sensazione più fugace”. Tale, ad esempio, Angelo Doni – nettamente reattivo, intelligente e orgoglioso.
Allevando i suoi contemporanei, Raffaello allo stesso tempo gli ha dato un’accurata caratteristica psicologica.
La moglie di Angelo, Maddalena Doni, è sia maestosa che solenne e la fiducia in se stessi vince su tutto. Conosce il proprio valore ed è desiderosa che gli altri lo sappiano: è felice di sfoggiare una catena d’oro con un medaglione cosparso di diamanti e pesanti pendenti di perle. Labbra fortemente increspate, sembrano implacabilmente indulgenti.
L’albero delicato e tenero del paesaggio può suggerire i sentimenti squisiti insiti nella Maddalena, ma ancora di più scatena il suo corpo sano.
Il gioiello della Maddalena Strozzi è costituito da una figura di un unicorno, smeraldo, rubino, zaffiro e, infine, perle. Probabilmente, questa decorazione è il regalo di Agnolo per il giorno del matrimonio. Sul retro dei ritratti di Doni e Maddalena Strozzi, sono conservate due opere di un’artista sconosciuta su una trama mitologica: Deucalion e Pierre e Revival of the Human Race.