San Michele e il drago – Rafael Santi

San Michele e il drago   Rafael Santi

In un paesaggio freddo con la sagoma di una città in fiamme in lontananza. San Michele ha appena spinto il diavolo a terra e sta per ucciderlo con un colpo di spada. I mostri che strisciano da tutte le parti ricordano quelli creati da Hieronymus Bosch, mentre le figure al centro ricordano quelle della Divina Commedia di Dante dall’Inferno.

A sinistra sono gli ipocriti in cappotti di piombo, condannati a seguire il loro percorso doloroso, mentre a destra sono i ladri, torturati dai serpenti. I riferimenti ai dipinti fiamminghi suggeriscono l’ambiente di Urbino, dove le influenze del Nord erano ancora piuttosto vivide. L’immaginazione di Raffaello, che è particolarmente sviluppata nei dettagli di San Michele, è più equilibrata nella figura dell’Arcangelo, al centro dell’intera composizione.

Questo senso di equilibrio e autocontrollo si sviluppa ulteriormente negli altri due pannelli, in cui il paesaggio, ancora di origine umbra, enfatizza la calma delle figure, nonostante il carattere drammatico del soggetto. Questi piccoli pannelli sono indicativi del momento in cui il pittore raccoglie i frutti stilistici di ciò che ha assimilato finora e, allo stesso tempo, delinea i problemi illustrati che saranno sviluppati in futuro.

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