Schiavo turco – Francesco Parmigianino

Schiavo turco   Francesco Parmigianino

Una delle figure più affascinanti del Rinascimento, Parmidzhanino, è uno degli artisti manieristi più sorprendenti e originali. L’immagine presentata è il capolavoro di Parmigianino nel genere del ritratto. Ha ricevuto il suo secondo nome, probabilmente grazie a un copricapo che ricorda un turbante moresco.

In effetti, questi cappelli, decorati con fili d’oro, erano di moda nel Nord Italia negli anni ’30 del XVI secolo, quando questa tela fu scritta.

Sebbene il ritratto sia stato realizzato secondo l’ideale della bellezza femminile dell’epoca, il Parmigianino è stato sicuramente ammirato da una persona in particolare. Forse raffigura Camilla de Rossi, moglie di Girolamo Rollavicino. Occhi leggermente tristi e un sorriso creano uno sguardo timido, ma un faccino rosa e grassoccio gli conferisce uno sguardo civettuolo.

Sguardo intelligente, graziose braccia allungate, abiti eleganti parlano del carattere della seduttrice. Linee arrotondate, un giro di testa e una straordinaria varietà di trame sottolineano il fascino di una donna. La sua eleganza e il collo lungo sono tipici dello stile di questo pittore.

Nel 1542, Camilla fu espulsa da Venezia perché “interferiva con la politica” o perché era troppo amichevole con l’ambasciatore francese. Questo lavoro è uno degli esempi più significativi del talento del ritrattista parmigiano, mostrando la straordinaria novità che è stato in grado di realizzare. Nel diciassettesimo secolo, il dipinto apparteneva alla collezione del cardinale Leopoldo de ‘Medici e rimase a Firenze fino al 1928, dopo di che fu scambiato e così finito nella Galleria Nazionale di Parma.

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