Venere e Marte con Cupido e il cavallo – Paolo Veronese

Venere e Marte con Cupido e il cavallo   Paolo Veronese

Alla fine del XVI secolo, le tele secolari iniziarono ad essere molto richieste nelle corti dei monarchi europei.

Finché Veronese non divenne un ardente cattolico e un portavoce della dottrina ufficiale della chiesa, riuscì a scrivere molti di questi dipinti. Un chiaro esempio di ciò è il ciclo di opere appartenute a Rodolfo II. Le più conosciute di questo ciclo sono due tele: “Venere e Marte collegate da Cupido” ed “Ercole all’incrocio”.

Il protagonista principale di quest’ultimo è Ercole, personificando forza e coraggio. L’eroe deve fare una scelta tra la via del vizio e la strada della virtù. Il vizio e la virtù sono presentati, come al solito, sotto forma di figure femminili.

Il risultato della lotta morale in questo caso sembra essere predeterminato: Ercole fugge dal vizio tra le braccia della virtù.

Oltre ai dipinti di proprietà “allegoricamente edificanti”, nel patrimonio veronese si trovano anche opere dedicate alle “gioie terrene”, il cui personaggio principale, di regola, è Venere, dea dell’amore e della bellezza. Tale è, ad esempio, il dipinto “Venere e Marte con Cupido e il cavallo”.

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