Con quanta passione Green ha amato la vita, può essere vista almeno dalla misura in cui è stata occupata dal problema della morte. In stretto collegamento con il problema della morte in Baldung c’è il problema della sensualità. È profondamente interessato al corpo, sia alla bellezza del corpo che all’orrore del suo appassimento.
“Tre età di una donna e morte” è il dipinto più famoso di Hans Baldung Green. Un tema preferito di artisti di epoche diverse era una rappresentazione simbolica dell’età, della giovinezza e della vecchiaia di una persona, della bellezza e dell’appassimento del corpo umano.
Le allegoriche figure femminili raffigurate nella foto ci fanno pensare alla caducità e alla spietatezza del tempo: l’infanzia nella forma di un bambino che dorme, la giovinezza fiorita, poi emaciata la vecchiaia e, infine, la morte sotto forma di uno scheletro con una clessidra.
Nei dipinti di Baldung Green, i riflessi sulla bellezza del corpo umano si scontrano quasi sempre con orribili immagini della morte. “Morte, morte e morte di nuovo – ha scritto Hans Baldung Green – ispessimenti biancastri, articolazioni nodose, sfacciata e cupa spudoratezza delle ossa dell’anca. E su quello che una volta era una mano, appeso un pesante braccialetto dorato di tessitura squisita. Prima rimasi silenzioso e immobile questi resti mendicanti, prima di questo terribile tramonto di carne umana… “
Hans Baldung Green è tornato sul tema della vita e della morte più di una volta. Questo tema è molto caratteristico dell’arte del Rinascimento settentrionale, ma il maestro lo ha espresso in modo più completo e profondo. Nel film “Sette età, donne e morte”, questo argomento ha raggiunto il suo apogeo. Davanti a noi c’è una serie di donne, che simboleggiano il percorso terreno di una donna.
Non importa quanto fosse affascinante in gioventù: la vecchiaia con le sue deformità e la morte sono inevitabili.