Questo ritratto è uno dei primi lavori su un tema secolare, sul quale ci sono documenti che confermano la paternità di Leonardo da Vinci. Zinervy de Bensi si sposò all’età di 17 anni il 15 gennaio 1474 con Luigi Niccolini, che aveva il doppio della sua età. Il ritratto è stato scritto per l’occasione.
Una giovane donna siede di fronte a cespugli di ginepro che sembrano circondare la testa come una ghirlanda e senza dubbio dominano il ritratto di Ginevra. Un pallore interessante non è l’accoglienza di un artista, ma, secondo alcune fonti, un segno di una costituzione dolorosa.
La parola “ginepro” non è in alcun modo collegata né al nome della donna né al nome del cliente del ritratto. Mozhevelnik – più che un complice decorativo. Come alcune altre piante, il ginepro era un simbolo di dignità femminile.
Il ritratto, che mostra l’influenza degli antichi maestri olandesi sullo stile e sulla tecnica della natura, dimostra il rapporto tra bellezza e dignità femminile. Si presume che il ritratto sia stato barbaricamente accorciato da qualcuno nella parte inferiore, dove c’erano le mani. C’è una continuazione sul retro del ritratto, che è anche una foto.
Sul marmo rosso artificiale, vediamo i rami di alloro, ginepro e palma collegati tra loro da una ghirlanda con le parole VIRTUTEM FORMA DECORAT: “La bellezza abbellisce la dignità”.
Silhouette delicata del viso, rami di palma, marmo rosso, enfatizzano il legame tra bellezza, dignità, castità e lealtà. L’alloro sempreverde indica il desiderio di Ginevra per la poesia, che è noto dalle memorie dei contemporanei, ma esiste una versione che la ghirlanda con l’iscrizione è associata a Bernardo Bembo, allora l’ambasciatore veneziano a Firenze, che ordinò un ritratto della sposa, e nello stemma c’erano rami di palma.