Ragazze sul ponte – Edvard Munch

Ragazze sul ponte   Edvard Munch

Ai suoi motivi preferiti Munch restituisce tutta la sua vita. Il dipinto “Ragazze sul ponte” è una delle diciotto versioni pittoriche di questo tema, creato tra il 1899 e il 1935. La scena dell’incontro delle ragazze si svolge invariabilmente sul ponte che collega le rive del fiordo di Oslo.

Se qualcuno visita questo posto ai nostri tempi, noterà che da allora nulla è cambiato lì. Sopra il fiordo, troverà lo stesso ponte, oltre il quale si estende la stessa strada, persa tra le stesse case, coperta dall’ombra di tutti gli stessi vecchi tigli.

Il dipinto, datato 1935, ricorda in modo compositivo le versioni precedenti, da cui, tuttavia, è radicalmente diverso da un punto di vista formale: qui l’artista utilizza una gamma di colori completamente nuova e atipica per se stesso. Le figure sono cerchiate in un contorno scuro. L’incarnazione della principale versione ravvicinata del motivo del 1903.

L’enorme corona verde di tiglio si riflette nell’acqua brunastra. Colori ricchi e atmosfera misteriosa, ma allo stesso tempo calma rivela lo stile caratteristico del maestro.

La versione del 1902 rappresenta anche un paesaggio con un orizzonte alto, che, tuttavia, è quasi impercettibile, dal momento che Munch ha “fracassato” la linea dell’orizzonte sovrastimata con la figura di una giovane donna, rappresentata a pieno viso e con un sorriso calmo che si muove verso lo spettatore. Questa figura centrale porta un importante carico funzionale dal punto di vista non solo della composizione, ma anche della struttura emotiva del quadro: crea uno speciale umore allegro, enfatizzato dal delicato blu dell’abito.

Il fatto di creare 18 varianti di un dipinto raffigurante donne o ragazze su un ponte può essere spiegato da una varietà di circostanze. Prima di tutto, alcuni di loro sono stati commissionati da collezionisti privati ​​che volevano avere un dipinto a casa. In secondo luogo, dopo aver ricevuto l’ordine, Munch ha creato due versioni contemporaneamente, dopo di che il cliente ha scelto quella che gli piaceva di più e l’altro artista ha tenuto per sé. Accadde anche che il maestro non volesse davvero separarsi dall’una o dall’altra immagine, ma poiché doveva ancora consegnarla al cliente, Munch scrisse da sé la sua nuova versione.

Va notato solo che ognuna di queste diciotto tele ha un suo concetto pittorico, diverso dalle altre: l’artista non ha mai ripetuto.

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