Uno dei più grandi capolavori dell’era del Quatrocento, oltre alla pittura a tempera, di Andrea Mantegna, dimostra anche una prospettiva piuttosto insolita. Conosciuto anche come “Cristo morto” o “Lamentabile”, l’immagine raffigura il cadavere di Cristo che giace su una lastra di marmo, circondato da coloro che piangono la Vergine Maria e Giovanni, in lutto per la sua morte.
A differenza della maggior parte dei dipinti religiosi del primo Rinascimento, questo non è un ritratto idealizzato di Gesù: i buchi nelle sue braccia e gambe, il colore innaturale della sua pelle, la prospettiva drammatica gli conferiscono freddezza e realismo.
La data esatta del dipinto è sconosciuta, anche se gli esperti suggeriscono che è probabile che l’opera possa essere datata 1470. In tal caso, deve essere rimasta nello studio dell’artista per circa 30 anni fino a quando non è stata venduta, dopo la morte di Mantegna, come pagamento dei suoi debiti. Al giorno d’oggi, il dipinto è appeso nella grande galleria di Milano – Pinakothek Brera, come una delle migliori opere d’arte cristiana del 15 ° secolo.
Il tema generale dell’immagine non è affatto una storia biblica. Non appare in nessuno dei Vangeli del Nuovo Testamento. Tuttavia, il tema è diventato centrale nelle opere di maestri come Rubens, Botticelli, Annibale, Giotto e altri.
Lo spazio è enfatizzato da una vista insolita dal lato della finestra, che rende il letto di Gesù ancora più simile a una lapide. Naturalismo e drammaticità sottolineano l’assenza di vita della figura.
La staticità di ciò che sta accadendo viene creata grazie a una serie di linee verticali e orizzontali. I verticali includono la posizione delle braccia e delle gambe di Cristo, nonché il bordo destro del tavolo. Orizzontale visibile nel bordo inferiore del letto, nelle pieghe del tessuto e nella posizione del cuscino. Tuttavia, l’illusione del movimento è creata per mezzo del lutto. Questo contrasto aiuta ad aggiungere tensione che attira la nostra attenzione.
I colori muti, abbinati ad altre tecniche, non lasciano spazio alla retorica religiosa.
Sebbene la pittura ad olio iniziò a svilupparsi alla fine del XIV secolo, Mantegna, come molti altri pittori del primo Rinascimento in Italia, preferì la pittura a tempera o l’affresco, sebbene di tanto in tanto ricorreva alle pitture ad olio.