La separazione della luce dalle tenebre, l’affresco di Michelangelo Buonarroti, un frammento del dipinto della Cappella Sistina. Il design complessivo del soffitto Sistine per molti aspetti rimane poco chiaro.
Non è noto quale programma ideologico generale sia collegato al contenuto di composizioni situate nel mezzo dell’arco; finora non è stato spiegato in modo convincente perché Michelangelo abbia orientato queste composizioni in modo tale che il loro esame dovrebbe iniziare con “L’ubriachezza di Noè” e terminare con “Separazione della luce dalle tenebre”, cioè nell’ordine inverso rispetto agli eventi della Bibbia; il significato di scene e immagini nella cassaforma e nelle composizioni lunette rimane oscuro. Ma sarebbe un errore, basato sul presupposto che il contenuto del soffitto ci rimane sconosciuto.
Con tutta la vaghezza dei singoli motivi della trama e la mancanza di decifrazione di possibili giustapposizioni simboliche, la vera base del contenuto del murale è abbastanza ovvia – è espressa con eccezionale vivacità non solo nelle composizioni della trama, ma anche nelle immagini “senza trama” e anche in figure con uno scopo puramente decorativo – questa è l’apoteosi della creatività il potere dell’uomo, la glorificazione della sua bellezza fisica e spirituale.
Gli episodi dei primi giorni della creazione scelti per gli affreschi del soggetto sono estremamente favorevoli all’espressione di questa idea. Negli affreschi “La creazione del sole e della luna” e “La separazione della luce dalle tenebre” che volano nello spazio Savaof, presentato nella forma di un vecchio uomo dal potere titanico, in un impulso violento, come se nell’estasi dell’energia creativa, crea le stelle e divide lo spazio in un movimento di braccia largamente diffuse. L’uomo qui è rappresentato dall’artista Michelangelo Buonarroti nella forma di un demiurgo, con il suo potere illimitato di creare mondi.