La Sibilla Delfica – Michelangelo Buonarroti Buonarroti

La Sibilla Delfica   Michelangelo Buonarroti Buonarroti

La Sibilla Delfica, affresco di Michelangelo Buonarroti, un frammento del dipinto della Cappella Sistina. Il lavoro sul soffitto che è durato per quattro anni non è stato solo un’impresa spirituale, ma anche fisica di Michelangelo. In questi anni, giorno dopo giorno, era sul palco e, reclinato in una posizione scomoda, ha lavorato da solo, permettendo ad alcuni assistenti solo di sfregare e mescolare le vernici.

In uno dei messaggi poetici al suo amico Giovanni da Pistoia, descrisse quali sofferenze fisiche aveva subito, quattro anni sdraiato in una posizione scomoda sulla schiena, in modo che “si trasformasse in un arco di una curva siriana”. Inoltre, Giulio II si affrettò costantemente all’artista e lo disturbò così tanto con improvvise visite alla Cappella Sistina che Michelangelo a volte, fingendo di non notare il Papa, lo spaventava facendo cadere le assi.

La profetessa di Delfi prima nell’antichità ricevette il nome di Sibilla. Secondo antiche leggende, secondo antichi filosofi, Omero estrasse alcuni saggi pensieri dalle profezie della Sibilla Delfica. La Sibilla Delfica è una profetessa giovane e bella ispirata, con gli occhi che guardano al futuro.

Questa fanciulla può reggere il mondo sulle sue spalle. Giorgio Vasari scrisse: “Inoltre, c’è un’altra Sibilla, che, essendo rivolta all’altare d’altra parte, mostra diversi rotoli scritti e insieme ai suoi ceppi merita lode non meno degli altri.”

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