Una delle opere più famose di El Greco, che in seguito dipinse “La discesa dello Spirito Santo”. La composizione dinamica si svolge dal basso verso l’alto, tipico del periodo tardo del lavoro di El Greco.
Il tipo di movimento convulso caratteristico del defunto El Greco, come se fosse dovuto a una mancata carica di corrente elettrica, merita un’attenzione particolare; la struttura dell’immagine si basa su un confronto tra movimento e stasi, intorpidimento e spiritualità, infinito e isolamento. Tuttavia, l’immagine esternamente spettacolare è scritta come se avesse un cuore freddo e non fa una forte impressione.
El Greco non si discosta dall’immagine tradizionale della storia evangelica della discesa dello Spirito Santo. Anche tradizionalmente lo Spirito Santo è raffigurato come una colomba. Il fulcro della composizione è Maria, che alzò gli occhi in segno di riverenza, circondata dal resto dei discepoli di Cristo. In una stretta stanza buia, rannicchiati insieme in un cerchio stretto, nel dolore e nella persecuzione, rimasero fedeli al comando del Signore di “non lasciare Gerusalemme”, dove erano maggiormente a rischio di coloro che crocifiggevano il loro Maestro.
Ma il più grande miracolo accadde: il potere dello Spirito Santo poggiava su ciascuno di essi, apparendo sotto forma di lingue infuocate.
Si presume che il secondo apostolo di destra sia l’autoritratto di El Greco. La stessa persona appare sullo sfondo nel dipinto The Engagement of Our Lady, probabilmente l’ultima opera del maestro.
Si presume anche che il dipinto “La discesa dello Spirito Santo” sia stato finalizzato da un altro artista, forse Jorge Manuel, figlio di El Greco.