La guerra, i lunghi mesi trascorsi con i soldati nell’ospedale di Bill del Seminario vicino a Ferrara, tutto ciò non poteva che influenzare il lavoro di de Chirico. Un soldato ferito, che spesso viene dall’artista in sogno, si trasforma in un’immagine fittizia nel suo lavoro. “Il grande metafisico” non è solo l’immagine di una persona deformata dalla guerra, tale è la visione del maestro dell’uomo. De Chirico ha scritto diverse versioni di questa immagine.
La composizione chiaramente costruita dall’artista è respinta dall’atmosfera rinascimentale delle città italiane con i loro colori vivaci. L’autore raffigura il crepuscolo, che ricorda l’aurora boreale, in modo che l’immagine acquisisca le caratteristiche dell’irrealtà. Sullo sfondo di un cielo scuro pieno di drammaticità, la figura maestosa della metafisica si alza.
Il suo vestito è costituito da drappeggi e oggetti in legno di forme geometriche – triangoli, scatole, cornici, assi, ecc.
Il grande metafisico è un gigantesco nuovo arrivato dal futuro, il superuomo di Nietzschean o l’Iron Man, descritto dal fratello dell’artista nel libro “Realta dorata”. La figura della Metafisica sorge nel mezzo di una piazza deserta come un antico totem.
È solo, un estraneo nel paesaggio circostante – un anacronismo, un alieno di un’altra epoca. De Chirico ne scrisse nel suo Ebdomeros nel 1929: “Dato il peso, l’orientamento più pragmatico e materialistico della nostra civiltà non sembra paradossale allo sviluppo di un tale sistema sociale in cui non ci sarà posto sotto il sole per una persona che vive una vita spirituale. Uno scrittore, pensatore, il sognatore, il poeta, il filosofo diventeranno figure anacronistiche condannate all’estinzione, alla scomparsa dalla faccia della terra, come ittiosauri e mammut “. Prima di iniziare a lavorare con le pitture, de Chirico esegue una serie di schizzi preliminari, consentendogli di approfondire l’argomento in modo più dettagliato.
Queste figure, verificate per composizione ed eleganti per l’esecuzione, possono essere definite opere grafiche indipendenti. Il primo schizzo sulla tela è molto impreciso, questo è solo uno schema generale del futuro quadro. Quindi l’artista realizza alcuni altri disegni, più dettagliati, dove disegna tutti gli elementi che dovrebbero apparire sulla tela.
In questa serie di schizzi, lo sfondo e l’ambiente circostante del motivo principale stanno gradualmente cambiando.