Questo è l’unico gruppo scultoreo che si trova nella chiesetta di Santa Maria della Vittoria – l’altare dei SS. Teresa – rivela in modo completo l’arte del Bernini.
Ci sono solo due figure: Santa Teresa e l’angelo, che le mandano una freccia nel cuore. Va notato che Teresa non è un personaggio mitico, ma una vera suora, che visse nel XVI secolo e in seguito canonizzata dalla chiesa. Raccontò come un angelo apparve nel suo sogno “in un’immagine carnale” e le trafisse il cuore con una freccia d’oro con una fine infuocata, motivo per cui sperimentò la “farina dolce”.
La visione della suora Bernini incarnata nel marmo, non nasconde affatto la sua natura erotica.
Realizzò entrambe le figure di puro marmo bianco e le collocò in una nicchia profonda, incorniciata da marmi colorati – come una tenda sparsa dietro la quale si svela il mistero del sogno. Dall’alto, abbassò il flusso di raggi dorati su Teresa e li rafforzò con la luce naturale che cadeva attraverso il vetro giallo della finestra.
Di grande talento, trasmetteva l’inerzia e la dispersione del corpo addormentato, la mano sinistra pesantemente sospesa e la bocca socchiusa, convulsivamente, spalancata a destra, sospirando e gemendo di un sonno dolorosamente dolce. Lo scultore ha trasmesso il tumulto interiore di Theresa nel movimento inquietante e turbolento delle pieghe del suo mantello, che si mescolano con le nuvole vorticose. Solo un maestro così coraggioso, come Bernini, poteva avventurarsi per intagliare nuvole di marmo – vapore di pietra!
E ci è riuscito.