Circo – Georges Cera

Circo   Georges Cera

Lo zolfo, come Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec e altri artisti, era un ospite frequente del circo Fernando. Era affascinato dall’azione che si svolgeva sul palco. A volte veniva qui con il suo caro amico Charles Angran, l’unico con cui poteva condividere il più intimo.

Nella foto, tutto è matematicamente verificato: ogni tocco della tela con un pennello non è casuale, ogni punto prende un certo posto. La posizione dei personaggi viene calcolata utilizzando una griglia appositamente progettata. Sulphur ha trascorso più di una notte nel circo, facendo schizzi di un cavaliere, poi di Monsieur Luail, o di un buffo cappello da clown.

Nella prima fila nella parte superiore del cilindro, posizionò il suo amico Angrand.

Sera aveva fretta di finire il lavoro e lo scrisse con grande impazienza. Dopo un anno prima, i critici avevano commenti poco lusinghieri sul suo film “Cancan”, sognava di vendicarsi e di mettere in scena il “Circo” alla prossima Mostra di artisti indipendenti, prima dell’apertura dei quali mancavano solo pochi giorni. Sfortunatamente, non fu possibile completare ciò che era iniziato: il 29 marzo 1891, pochi giorni dopo l’apertura della tanto attesa esposizione, Georges Cerat morì inaspettatamente. La diagnosi esatta non fu mai fatta, i medici collegarono la causa della morte con meningite, endocardite infettiva, polmonite e difterite.

Un altro artista, il pittore neoimpressionista Maximilian Luce, scrisse una tela.

La composizione è costruita in diagonale, il che migliora il trasferimento di movimento e l’atmosfera della vacanza. Dettagli sul soggetto Lo zolfo contrasta eccezionali risparmi nella combinazione di colori dell’immagine. La vernice blu contrasta con la tavolozza di sfondo intenzionalmente povera e pallida, che è dominata dall’immagine dei toni giallo e rosso.

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