Dipinto di Sandro Botticelli “Slander”. Le dimensioni del mago 62 x 91 cm, legno, tempera. Durante il periodo in cui i fiorentini furono sotto l’influenza ipnotica dei sermoni di Savonarola, Botticelli si diede solo un dipinto religioso? I fatti riguardano qualcos’altro.
Botticelli mantenne forti legami con il suo patrono Lorenzo di Pierfrancesco, decorò le sue ville, scrisse per lui “alcune cose”. . L’artista intrattenne relazioni con numerosi altri seguaci della cultura medica.
Verso la metà del 1490, le antiche immagini non furono completamente respinte da lui, sebbene la mentalità e il linguaggio artistico del maestro cambiarono. Le tendenze religiose e secolari hanno continuato a coesistere nella pittura dell’artista Sandro Botticelli.
L’immagine è stata scritta per Antonio Segni, erudito e amico Botticelli. La sua trama risale al trattato di Lukian sulla calunnia, in cui è descritta in particolare un’immagine dell’antico artista greco Apelle; la trama è anche esposta nei Tre libri sulla pittura di Alberti, che consiglia agli artisti di trovare temi di poeti e oratori, specialmente di quelli antichi. Uno dei primi maestri del Rinascimento incarnava questa “storia” di Botticelli. La trama è la seguente.
Il re Mida, che siede sul trono, viene sussurrato nelle orecchie dell’asino due figure astute: ignoranza e sospetto. E Slander – una bellissima ragazza con il pretesto dell’innocenza – e il suo istigatore Envy viene trascinato allo zar dai capelli dell’accusato.
Accanto a Slander ci sono compagni immutabili – Inganno e tradimento, che lo sostengono e lo ingrandiscono: uno si cosparge di fiori, l’altro tesse un filo di perle nei capelli. In lontananza compaiono altre due figure: rimorso, una vecchia “vestita in abiti funebri” e una Verità nuda che guarda in alto e un gesto della mano.
In combinazione con il miscuglio di figure nella parte giusta della composizione, questi personaggi sembrano particolarmente soli. Botticelli trafigge l’immagine con un impulso nervoso, quasi a “parlare”. La linea, che ha perso la sua precedente ariosità, si sviluppa impetuosamente e vigorosamente, rilevando intervalli significativi nella costruzione.
Le immagini dei personaggi mitologici nella foto dell’artista portano le impronte della loro essenza viziosa o virtuosa.
L’allegoria della calunnia innocente racchiude un significato eterno, ma è anche associata a Firenze della fine del XV secolo, un tempo di sospetto, denunce e crudeltà in nome della “verità”. Tuttavia, Botticelli interpreta l’attuale trama antica. La scena si svolge sullo sfondo di una fantastica architettura in marmo splendente. È decorato con statue e bassorilievi, che nella loro “vivacità” sono pronti a lasciare il muro.
Nella rappresentazione dei personaggi, usa i motivi della sua prima pittura “pagana”, ma le forme sono ora asciutte e quasi senza vita.
Si sente l’approccio della crisi: il rifiuto della bellezza del mondo, a cui l’artista arriverà presto. Espressivo tutti i personaggi nella foto. L’artista ha trasmesso in ognuno di essi l’essenza di diverse qualità morali.
Re Mida, che vediamo sul trono, è un cattivo giudice: secondo l’antico mito, preferiva il gioco di quest’ultimo nel concorso musicale Apollo e Pan, per il quale, come un ignaro Apollo, gli conferiva orecchie da asino. Qui e nella “Calunnia”, ascoltando la calunnia di Ignoranza e Sospetto, due donne con facce malvagie e smorfie simili a serpenti artificiali, estende un gesto debole e incerto al lato dell’accusato. Figure di verità e pentimento sono indirizzate alla mente dello spettatore.
Nella loro interpretazione, l’artista usa il linguaggio dell’eloquenza, della retorica. Sono chiamati a trasmettere l’idea del valore della Verità, che viene spesso trascurata nel mondo. L’artista popolò la sala del trono di re Mida con una varietà di figure e scene della cultura pagana e cristiana. Questa è una specie di museo di temi morali – dal mito di Prometeo ai profeti e ai santi dell’Antico Testamento.
Botticelli si dedica con entusiasmo all’interpretazione di questi motivi, che costituivano il repertorio dell’arte rinascimentale. Le figure e le scene scultoree sono vitali, come se fossero in grado di condurre un’esistenza separata in uno spazio immaginario.