Madonna in gloria – Sandro Botticelli

Madonna in gloria   Sandro Botticelli

Basato sull’esempio di Filippo Lippi e Verrocchio, l’artista fornisce un’interpretazione aggiornata dell’immagine della Madonna. Allunga le proporzioni della figura, enfatizza la finezza delle mani.

C’è un velo trasparente sulla testa di Maria – un dettaglio che prende in prestito da Lippi e che ripeterà spesso. La sua veste cade liberamente, non come il costume di una ragazza di città, tipico dei dipinti del suo insegnante, che portano in sé associazioni di vita. Con la testa che cade come un fiore, la Madre di Dio appare toccante e fragile, quasi disincarnata, anche se i panni si adattano in modo plastico al suo corpo.

I cherubini, che formano un alone attorno alla testa della Madonna, questo motivo simbolico di glorificazione, sottolineano solo l’umiltà dell’immagine presentata da Botticelli.

Maria siede sulle nuvole nella gloria dei serafini. Sul nimbo di Mladenets è raffigurata una croce rosso sangue. Cristo rivolse il suo sguardo serio allo spettatore, alzò la mano in segno di benedizione.

Botticelli riuscì a trasmettere l’intensità delle emozioni: la giovane Madre guarda tristemente il Figlio, che sarà punito per i peccati di tutto il mondo. Con le sue mani aggraziate, preme il suo corpo su di lei, come se cercasse di proteggerlo da ogni sofferenza.

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