Giuditta che decapita Oloferne – Artemisia Gentileschi

Giuditta che decapita Oloferne   Artemisia Gentileschi

Figlia di Orazio Gentileschi, la migliore di quelle che appartenevano alla scuola del Caravaggio, Artemisia Gentileschi ereditò tutte le caratteristiche di questa tendenza. Sono apparsi nella foto presentata. Per la tela, l’artista ha scelto il momento in cui Israele, Judith, che ha sedotto il comandante assiro Olofern, il cui esercito ha assediato la sua città natale, lo uccide.

Gentileschi raffigura una scena sanguinosa con dettagli spaventosi: la cameriera cerca di tenere Oloferne sconvolto dalla paura, e Judith si prende i capelli e si infila una spada nel collo.

La pittura di Caravaggio, che interpretava anche Judith e Oloferne, David con la testa di Golia, si distingue per un intenso dramma. L’influenza di questo maestro spiega le pose complesse nell’immagine di Gentileschi e una luce bianca brillante, come un lampo di lampo, strappandosi dall’oscurità di una figura. Come la sua insegnante di corrispondenza, Jentileski raffigura abilmente il corpo umano, poi forte e teso, come le mani di Judith, morbido e quasi molle, come le spalle e le gambe di Holoffer.

La composizione che si sviluppa attorno all’asse invisibile, le emozioni forzate dei personaggi, una certa teatralità insita nell’immagine, sono segni dell’arte barocca in cui l’artista si è manifestato.

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