Dopo la pioggia – Arkhip Kuindzhi

Dopo la pioggia   Arkhip Kuindzhi

Il lavoro è stato presentato per la prima volta al grande pubblico alla mostra dei “Wanderers” con cui il maestro ha collaborato. L’immagine è stata accettata con entusiasmo dalla critica, che, ancora una volta, ha segnato l’abilità insuperabile dell’autore nell’immagine della luce. Davanti allo spettatore è un paesaggio luminoso e succoso, rinnovato da una pioggia forte e vitale.

A giudicare dalle nuvole, la tempesta era seria. L’acqua ha spazzato via tutti i segni di calore e siccità dall’erba. Assurdamente assorbendo l’umidità, i campi esplodevano di un verde brillante sotto i raggi del sole della sera. Le nuvole scure e minacciose sono ancora piene di temporali, ma l’elemento si sta già ritirando per far rivivere altri luoghi.

Una piccola fattoria su un’alta collina è elegante e accogliente.

I contrasti del lavoro creano un’atmosfera di leggerezza e aroma dopo la pioggia. Il silenzio e la tranquillità della parte illuminata dell’opera si oppongono alla violenza degli elementi nei cieli. Il complesso movimento delle nuvole, intenso e forte, non spaventa più lo spettatore.

I suoi occhi sono inchiodati sulla parte soleggiata e luminosa del paesaggio.

Le rive coperte di canne di un piccolo fiume, accarezzate dalla pioggia, creano ulteriore comfort e una serie di “suoni” dell’immagine. Lo spettatore “ascolta”, sente, percepisce ciò che ha visto. L’immagine è senza dubbio dipinta dalla vita. Nonostante l’uso di tonalità luminose, pulite e molto contrastanti, il paesaggio sembra molto reale.

L’accuratezza delle linee, l’armonia interiore dell’immagine la rende una delle opere più espressive del maestro.

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