Dipinto “Venere dormiente” del pittore veneziano Giorgione. La dimensione del maestro è di 108 x 175 cm, olio su tela. L’opera di Giorgione termina con due opere: la Venere dormiente di Dresda e il concerto del Louvre.
Questi dipinti furono lasciati incompiuti e lo sfondo del paesaggio fu completato da un giovane amico e studente di Giorgione, il grande Tiziano. Il dipinto “Venere dormiente”, inoltre, ha perso alcune delle sue qualità pittoriche a causa di numerosi danni e restauri falliti. Comunque sia, in questo lavoro è stato rivelato l’ideale dell’unità della bellezza fisica e spirituale dell’uomo con grande pienezza umanistica e chiarezza quasi antica.
Sorprendentemente casta, nonostante la sua nudità, la “Venere dormiente” è in tutti i sensi un’allegoria, un’immagine simbolica della natura.
Immersa in un sonno tranquillo, la Venere nuda è raffigurata sullo sfondo di un paesaggio rurale, il cui ritmo tranquillo delle colline è in armonia con la sua immagine. L’atmosfera nuvolosa ammorbidisce tutti i contorni e allo stesso tempo preserva l’espressività plastica delle forme. Come altre creazioni dell’Alto Rinascimento, la Jordzhonevskaya Venus è chiusa nella sua bellezza perfetta e, per così dire, alienata sia dallo spettatore che dalla consonante con la sua bellezza della musica della sua natura circostante.
Non è un caso che sia immersa nei sogni chiari di un sonno tranquillo.
La mano destra drappeggiata dietro la testa crea un’unica curva ritmica che racchiude il corpo e chiude tutte le forme in un unico contorno liscio. Una fronte serenamente luminosa, sopracciglia con calma arcuata, occhi delicatamente abbassati e una bella bocca rigorosa creano un’immagine di purezza traslucida indescrivibile con le parole. Tutto è pieno di quella trasparenza cristallina, che può essere raggiunta solo quando uno spirito chiaro e non illuminato vive in un corpo perfetto.
Il dipinto di Giorgione “La Venere dormiente” è una delle immagini femminili più ideali del Rinascimento. Sotto l’impressione di questa immagine, Tiziano e Dürer, Poussin e Velasquez, Rembrandt e Rubens, Gauguin e Manet hanno creato le loro opere per argomenti simili. Nel mezzo di un prato collinare su un copriletto rosso scuro, dorme pacificamente, concedendo nei suoi sogni e fantasie la bellissima antica dea dell’amore e della bellezza, Venere.
Dietro Venere all’orizzonte c’è un cielo spazioso con nuvole, una bassa cresta di montagne blu, un sentiero dolce che conduce a una collina ricoperta di vegetazione. La scogliera a picco, il profilo caratteristico della collina echeggiano i contorni della figura della dea. “Sleeping Venus” è rimasto incompiuto. Il paesaggio, come detto sopra, è stato scritto da Tiziano, anche nella foto di Tiziano era raffigurato un cupido, registrato nel 18 ° secolo.