La torre, insieme agli archi e ai pilastri, è il motivo preferito dell’opera creativa di de Chirico, ispirata agli affetti per l’arte e l’architettura antica. Il fascino che l’artista ha vissuto nell’antica e bella Ferrara ha interessato anche qui. Molto spesso, questa immagine appare nelle opere del periodo 1913-1915.
Questo è il tema dominante, se non l’unico, di un’intera serie di dipinti di George de Chirico, motivo del titolo. Su tela, il maestro sottolinea la grandezza dell’edificio, ponendo in primo piano un pesante blocco architettonico scuro. Questa schiera è contrastata da una sottile e ricca torre color terracotta.
Le linee verticali delle colonne bianche creano la sensazione di qualcosa di colossale, quasi infinito. La forma cilindrica della struttura è stata ispirata dall’immagine della Torre di Torino, la Mole Antonellian, il simbolo della città, di cui Nietzsche scrisse: “Questa è la struttura più ingegnosa costruita nell’impetuoso sforzo verso l’alto. Nulla è paragonabile ad essa – tranne il mio Zarathustra”.
Indubbiamente, de Chirico, mentre sviluppava il tema della torre, un attributo caratteristico di molte città, ricordava la famosa struttura dell’Eifel. Conosceva le sue immagini e su tela di Robert Delone. Quando nel 1915, de Chirico ha creato l’ultima immagine di questo ciclo, introduce elementi geometrici più massicci.
Le colonne diventano quasi invisibili, sottili e arieggiate.