The Tempest è uno dei dipinti più famosi dell’artista veneziano Giorgione. Attualmente conservato nella Galleria dell’Accademia di Venezia. Giorgione non ha dato un nome a questa foto. Intorno al 1530, era conosciuta come “Paesaggio su tela con una tempesta, una zingara e un soldato”, ma a causa della scarica di fulmini a coste che illumina l’intera scena, l’immagine rimase nella storia sotto il nome di “La tempesta”.
Il dipinto raffigura un idilliaco paesaggio rurale con un fiume, alberi e rovine.
Il cielo nuvoloso è consacrato da un lampo, prefigurando l’inevitabile tempesta. La donna a destra sta allattando un bambino. È completamente nuda e solo la materia bianca copre le sue spalle, forse simboleggiando la purezza e l’innocenza. La sua pancia arrotondata, il seno pieno e l’atto di nutrirsi a loro volta, probabilmente simboleggiano la fertilità.
L’allusione alla Vergine Maria è ovvia. Nella parte in basso a sinistra della foto è raffigurato un uomo, forse un soldato. Si trova nella posizione di contrepost e tiene nella sua mano destra un lungo bastone o un luccio.
Sorride, guarda a sinistra, ma è improbabile che guardi una donna. Vari ricercatori lo hanno definito un soldato, un pastore, uno zingaro o uno scapolo. Le colonne dietro possono simboleggiare forza e costanza, ma il fatto che siano rotte può essere un simbolo di morte.
Usando la fotografia a raggi X del quadro, si è scoperto che Giorgione inizialmente progettava di scrivere un’altra donna nuda sul posto dell’uomo, e l’intero quadro è stato dipinto in più fasi. Sembra che nella foto tutto stia aspettando la tempesta. I colori sono ammorbiditi.
Dominato da sfumature di verde e blu. Il paesaggio domina la gente. Molti ricercatori ritengono che la trama sia secondaria qui, e l’atmosfera creata da Giorgione nella foto sia primaria. Ad oggi, non esiste un’interpretazione inequivocabile di questa immagine. Si ritiene che possa rappresentare una fuga in Egitto, una scena mitologica, o persino Adamo ed Eva con Caino, che sono appena stati cacciati dal paradiso, simboleggiati dalla città sullo sfondo.
Dio in questo caso è simboleggiato da un fulmine e le colonne spezzate simboleggiano la morte come pagamento per il peccato originale.