Thomas Cromwell era una persona controversa. Alcuni lo chiamano “lo statista ideale di Tudor Inghilterra”, altri – “il cancelliere più corrotto”. Intelligente, astuto, coraggioso, pratico, che tesseva e svelava facilmente gli intrighi più complessi, poteva anche essere disinteressato e generoso.
Cromwell fu una delle personalità più brillanti dell’era del Rinascimento inglese.
Il suo ritratto di Hans Holbein il Giovane offre una meravigliosa immagine del personaggio di quest’uomo. Piccolo, denso, con un doppio mento volitivo, piccoli occhi verdi, collo corto, molto mobile, era l’incarnazione di potere, energia e attività commerciale. Cromwell si distingueva per l’astuzia, sapeva come avvicinarsi alle persone di cui aveva bisogno e nascondere i suoi umori e i suoi pensieri.
Uomo delle classi inferiori, Cromwell iniziò la sua carriera come soldato assunto in Italia, poi entrò al servizio del cardinale Wolsi, fu il suo agente di vendita, e in seguito divenne un confidente del re Enrico VIII.
Nonostante le sue origini semplici, fece una brillante carriera alla corte del re. Fu lui a proporre a Enrico VIII di diventare il capo della Chiesa anglicana. Come vicario generale, intraprese lo scioglimento dei monasteri che non sostenevano la riforma religiosa del re.
Nelle mani di Cromwell c’erano quasi tutti i fili del governo: finanza, chiesa, politica estera. Non aveva nemmeno bisogno della posizione di Lord Cancelliere, che dal 1532 fu occupato da un minore e non ricopriva alcun ruolo serio di Sir Thomas Audley.
E una carriera così brillante si è conclusa con una caduta inaspettata per tutti. Nel 1540 fu arrestato, accusato di tradimento e giustiziato.