Hans Holbein il Giovane è il più armonioso tra gli artisti tedeschi del Rinascimento. Ha studiato ad Augusta, nell’officina di suo padre. Nel 1515, Holbein si trasferì a Basilea, dove cadde immediatamente nell’orbita delle correnti spirituali avanzate.
Il lavoro di Holbein è poliedrico: dipinge ritratti, lavora su illustrazioni di libri, immagini di altari.
In tutto, qualunque cosa tocchi la mano del maestro, l’integrità della natura, lo spirito calmo e chiaro e l’autostima interiore influenzano sempre. Holbein ha portato i più grandi ritratti di fama. Tra i grandi ritrattisti del mondo, Holbein può essere classificato come l’osservatore più obiettivo, riproducendosi con un’accuratezza incomprensibile, seguendo le caratteristiche fisiche dell’esterno, l’intera identità della personalità e la sua composizione spirituale.
Il ritratto dell’umanista Boniface Amerbach, amico di Erasmo da Rotterdam, figlio dell’editore, è una delle prime opere realizzate da Holbein direttamente dopo un viaggio in Italia, dove. entrando in contatto con le idee dell’umanesimo italiano, fu ancor più saldamente affermato nella consapevolezza dell’elevato scopo dell’artista-creatore.
Questa idea è stata espressa dal maestro nell’iscrizione latina raffigurata nel ritratto, nel linguaggio eloquente del suo tempo, lodando non solo il modello, ma anche il creatore del ritratto. L’immagine è di piccole dimensioni, ma la decisione artistica e fantasiosa le conferisce una monumentalità. Le caratteristiche di Amerbach sono rigorose e nobili.