Ritratto di Adelaide di Savoia – Francois de Troy

Ritratto di Adelaide di Savoia   Francois de Troy

Ritratto di Adelaide di Savoia [1697] “Ritratto di Adelaide di Savoia” realizzato dal maestro di corte dell’epoca di Luigi XIV Francois de Troy e raffigura la giovane moglie del nipote del re, duca di Borgogna, futura madre di Luigi XV. Il ritratto è stato dipinto in onore del suo matrimonio con il delfino, dopo che una ragazza di 12 anni, la figlia del duca di Savoia, fu portata alla corte francese. Ogni dettaglio del ritratto simboleggia la dignità reale: entrambi i gigli d’oro su uno sfondo blu del mantello di velluto e la “pelliccia reale” di un ermellino.

Il suo vestito di broccato bianco argenteo è magistralmente scritto. Il personaggio dell’acconciatura con due riccioli che cadono sulla fronte corrisponde esattamente alle mod del tempo e potrebbe servire come base per datare il quadro, se non ci fosse alcuna iscrizione sul parapetto: “Mary Adelaide di Savoia è nata il 5 dicembre 1685, scritta a Parigi da François de Trois nel marzo 1697 “.

L’accuratezza documentale degli accessori e la raffinata decoratività dei colori, la rappresentatività della composizione, la grazia appresa della posa e la fredda cortesia di un sorriso sono segni integranti del ritratto formale francese come ritratto di un modello sociale, che caratterizza principalmente la posizione sociale del modello. Non trasmette l’unicità individuale del personaggio della ragazza giocosa con una mente vivace e un cuore gentile, che, secondo i ricordi del duca di Saint-Simon, era un ornamento della primissima corte francese, la preferita del re anziano.

I più grandi maestri del ritratto cerimoniale furono Yasent Rigaud e Nicola de Largilera, rappresentati nel museo dal notevole “Ritratto di donna”. La grazia della composizione ovale, in cui è incisa l’immagine della cintura della bellezza secolare vestita lussuosamente, dona al ritratto sia decorativo che intimo. Le eroine delle memorie di Saint-Simon, le sempre sorridenti dame della corte con facce tostate di porcellana tenera, ombreggiate da parrucche in polvere, ciondoli nei ritratti di Largillera con temperamento giocoso e raffinata civetteria.

La sua pittura è costruita sull’armonia di colori ricchi.

La vivace mobilità della pennellata trasmette con piena tangibilità i riflessi opachi del velluto blu e il gioco di luce sulla superficie del broccato duro, schiuma fumosa di pizzo. Il diciottesimo secolo entrò nella storia della cultura francese sotto due, a prima vista, nomi che si escludevano a vicenda: “secolo galante” e “secolo dell’Illuminismo”. Nelle arti visive e applicate, l’architettura è stata determinata dallo stile rococò sofisticatamente decorativo. Rifletteva indirettamente il culto del piacere che regna nell’alta società, il gusto freddo e sazio dell’aristocrazia.

L’abilità professionale di pittori, scultori, architetti, creatori di arazzi e porcellane, mobili e costumi cattura il loro virtuosismo, la loro arte – lo scintillio dell’immaginazione, l’eleganza del gioco.

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