Quadro incompiuto dell’artista Tiziano Vecellio “Papa Paolo III con Alessandro e Ottavio Farnese”. La dimensione del dipinto è di 210 x 176 cm, olio su tela. Il dipinto fu ordinato dal nipote di Papa Paolo III Ottavio Farnese.
Nel 1540, Tiziano crea un nuovo genere di ritratto, chiamato il suo amico Aretino “storia” – in grandi tele raffiguranti clienti in piena crescita, il solenne splendore dei ritratti cerimoniali combinato con la drammatica complessità dei personaggi, trama trama, che unisce queste tele con il genere di dipinti storici.
Ora Tiziano crea immagini che non sono tipiche dell’Alto Rinascimento. Tale, ad esempio, è il suo Paolo III, che ricorda esternamente nella sua composizione il ritratto di Giulio II di Raffaello. Ma questa somiglianza sottolinea solo la profonda distinzione delle immagini.
La testa di Julia è raffigurata con una certa obiettiva calma; è caratteristica ed espressiva, e nel ritratto stesso le caratteristiche principali del suo personaggio, costantemente peculiari di questa persona, sono trasmesse prima di tutto. La faccia volitiva focalizzata e riflessiva corrisponde con calma, con forza sdraiata sulle braccia della poltrona. Le mani di Pavel sono febbrilmente nervose, le pieghe del mantello sono piene di movimento.
Leggermente con la testa sulle spalle, con la sua vecchia mascella predatrice cascante, con occhi maliziosi e guardinghi, ci guarda da un ritratto. Le immagini di Tiziano di questi anni sono contraddittorie e drammatiche nella loro stessa natura. I personaggi sono trasmessi con potere shakespeariano.
La vigilanza inquieta del vecchio, che con rabbia e incredibilmente guarda indietro a Ottavio, la banalità rappresentativa dell’apparenza di Alessandro, la inquietante adulazione del giovane Ottavio, a suo modo un ipocrita audace ma freddo e crudele, creano una scena che stupisce nel suo dramma.
Solo una persona cresciuta dal realismo rinascimentale non poteva aver paura di mostrare in modo così spietatamente sincero tutta la forza e l’energia peculiari di queste persone e allo stesso tempo rivelare l’essenza dei loro personaggi. Il loro crudele egoismo, l’individualismo immorale con la dura precisione rivelata dal maestro attraverso il loro confronto e la collisione. È stato interessante scoprire personaggi attraverso il loro confronto, riflettere la complessa incoerenza delle interrelazioni tra le persone che hanno portato Tiziano – essenzialmente, per la prima volta – a rivolgersi al genere del ritratto di gruppo, che è stato ampiamente sviluppato nell’arte del 17 ° secolo.