Pace – Mikaloyus Ciurlionis

Pace   Mikaloyus Ciurlionis

Questa foto è una delle opere più popolari dei primi Churlenis. L’immagine trasmette la calma, immobile maestosità di un’isola che si è diffusa su acque addormentate, che è così simile a una creatura della coda nascosta. Due occhi: accendi fuochi vicino all’acqua? – guardano da qualche parte nello spazio, affascinano, attirano lo sguardo…

Questo è un gioco della natura, familiare a tutti: i contorni di colline, alberi, pietre ricordano così spesso gli esseri viventi; Questa è un’ingegnosa fiaba per bambini su un drago, o un serpente di mare, o sul “kit di pesci da meraviglia-yudo”; e questo è allo stesso tempo un umore sorprendentemente accurato di una piccola misteriosa pace che abbraccia un uomo sull’acqua, quando nell’ora della sera d’estate la luce del giorno lascia il cielo senza nuvole.

Più tardi nel 1904, l’artista fece un’alterata ripetizione di “Pace”. Nella Galleria Churlionis, la prima versione è di solito appesa nell’esposizione, mentre il “fratello minore” è conservato nel magazzino. Si dice che l’immagine alla base della composizione sia stata ispirata da Irurionis dai contorni di un’isola che si trova accanto a Druskininkai sul Neman. Quest’isola ha un nome romantico – “L’isola dell’amore”.

Una volta uno degli amici e dei più stretti collaboratori del famoso esploratore polare G. V. Sedov, Pinegin prese parte alla drammatica campagna “St. Fochi” sul palo.

Descrivendo lo svernamento sulla terra di Frans Iosif, Pinegin parla della penisola di Rubin Rock e aggiunge qui: “Le sue scogliere di duecento metri sono inavvicinabili… In un giorno nebbioso, quando abbiamo visto quei mantelli, assomigliavano a visioni dello scrittore di fantascienza Čyurlenis. Successivamente, quando girarono la baia Silenziosi, questi mantelli furono chiamati “Monti Churlionis”.

Questo monumento miracoloso, eretto da Churlenis per natura stessa ed eroi viaggianti, apparve sulla mappa polare solo due anni dopo la morte dell’artista…

Negli anni Cinquanta, gli scienziati sovietici visitarono il Gor Čiurlionis e pubblicarono una foto, dalla quale risulta chiaramente che quando guardarono nella Silent Bay, i Sedoviti ricordarono la “Pace” di Čiurlionis. Tale era la forza di questo dipinto: l’artista ha creato un’immagine visiva poetica che ha continuato a vivere nelle menti dei viaggiatori che sono entrati in una maestosa battaglia con la natura polare. Non è questa la prova migliore che l’arte reale è necessaria per le persone anche nei momenti più difficili? Dal libro di F. Rosiner “Inno al sole”

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