Paradiso – Mikaloyus Ciurlionis

Paradiso   Mikaloyus Ciurlionis

Paradise Probabilmente, in tutte le sue opere non esiste un’immagine più leggera e, a prima vista, gioiosa di “Paradise”. Sembra che in tutto sia l’opposto di “Verità”. Lì – la notte e lo spazio confinato, qui – il giorno e lo sguardo aperto davano; c’è la sordità e l’oscurità del colore, qui c’è luce e colori ricchi; c’è una sfocatura di forme e mancanza di dettagli, qui – la chiarezza dei contorni e dei dettagli fino ai petali di camomilla e foglie di erba.

Qui, le creature notturne che non sono cieche nella loro ipnosi volano verso l’obiettivo fatale, e i piccioni vigili sono uccelli che venivano usati anche ai vecchi tempi per la posta per la capacità di distinguere la strada per il destinatario della ricompensa.

Non sono i cadaveri bruciati che hanno raggiunto l’obiettivo che cadono e gli angeli sono avvolti nella sofferenza e nel riposo, puri come colombe bianche, le anime dei giusti. È bello sapere cosa vuoi, con la stessa precisione con cui puoi vedere chiaramente ogni filo d’erba davanti al tuo naso? È bello raggiungere l’obiettivo finale e sapere che tutto: nulla cambierà mai più? La felicità non è nemmeno annoiata, se è eterna? Perché le ali di queste anime immortali, se non c’è modo di tornare per loro, e verso Dio – qui, conducono passi quasi dorati?

Cosa possono fare le persone ideologicamente per natura senza una grande idea di cosa fare alati, non sapendo dove dirigere il loro volo? Una domanda del genere, che va oltre i limiti del cristianesimo e della religiosità generale, sorge quando si guarda a “Falene”.

Nelle pennellate sparse a caso di colore indeterminato, infine, gradualmente riconoscono le sagome di diverse falene e i contorni di un gran numero di loro fratelli che si fondono con la semi-oscurità. Cos’è questo disorientamento della miriade di afidi, se non l’immagine dell’esistenza senza scopo delle piccole persone? E se esiste del tutto, se in molti casi non capisci nemmeno: è il crepuscolo o una talpa che si dissolve in loro. Una serie di pennellate e una moltitudine di sagome crea l’impressione di essere angusti e, per così dire, senti la sgradevole scivolosità di uno sciame brulicante.

Come possono trasportarsi? Via, via… Ma sono alati. E forse stanno cercando di disperdersi nella libertà, in lontananza, ma dove: ovunque è lo stesso.

O dissolvere nel nulla grigio, sparire, sparire silenziosamente, non più rumoroso, Cosa possono far frusciare queste morbide ali? O è meglio non pensare? È così facile non vedere nulla in questo lavoro…

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