Un’altra ragazza, dopo Margarita Legrand, da cui il destino ha determinato un tempo molto breve, il cui aspetto è immortalato nel dipinto del grande impressionista Auguste Renoir, Anna Leber. Entrambe le adorabili ragazze sono morte molto presto per il vaiolo, essendo riuscite a diventare ispiratrici e modelle di Renoir.
In questo lavoro, il pittore si rivolge nuovamente al suo problema preferito: l’immagine della luce che penetra attraverso le cime degli alberi e i punti cadenti sul terreno e la figura di una persona.
Il colore centrale della tela è il giallo e l’autore lo abbina abilmente e lo mescola con altri colori più inaspettati. Senza alcuna transizione o sfumatura, l’autore, come per un tratto di pennello, mette il giallo sulla superficie del dipinto, creando riflessi solari che sembrano molto inaspettati e naturali allo stesso tempo.
Anche l’eroina stessa colpisce per la sua rilassatezza e naturalezza – non esita a riscaldarsi e crogiolarsi al caldo sole, fresca, giovane e bella.
Il critico linguistico caustico e spietato dall’arte di quegli anni, Albert Wolf, accusò questo dipinto di non estetica, dicendo che “Mr. Renoir” ritrae una donna come un miscuglio di carne ricoperta di macchie multicolori che ricordano carogne.
Ma Renoir è rimasto fedele a se stesso, sperimentando colori e luci, creando un’incredibile trama vivente di aria che ha trasformato qualsiasi trama o ritratto. Aveva ancora qualche anno per aspettare fama e riconoscimento…