Questo affresco decorava la sala del capitolo del monastero francescano di Siena, che nel 1324-1327. dipinto dai fratelli Lorenzetti. Questa grande immagine è dedicata alla memoria di sette monaci francescani, che furono giustiziati nel 1277 nella città marocchina di Ceuta per ordine del Sultano. Al centro della composizione è raffigurato un sultano crudele sul trono, osserva da vicino l’esecuzione dell’esecuzione, stringendo violentemente lo scettro sulle ginocchia.
In piedi su entrambi i lati del trono, i confidenti del Sultano sono avvolti dalla paura, dalla curiosità e dalla simpatia. Le espressioni facciali espressive di volti e gesti orientali sono enfatizzate dalla delicatezza dei vestiti esotici. Il carnefice sulla destra ha appena compiuto la sua azione sanguinaria, che lo ha persino eccitato: dopo essersi voltato, ha foderato la spada. Un altro carnefice è raffigurato con le spalle allo spettatore, agitando la spada, sta per demolire le teste di tre monaci legati.
Gli spettatori curiosi sono rappresentati da piccole figure dietro l’esecuzione.
Ambrogio è stato in grado di designare la profondità dello spazio collocando figure umane, che possono essere chiaramente viste in questa immagine. I frontoni della sala del trono in marmo sono decorati con imitazioni di antiche sculture che simboleggiano le immagini dei sette peccati capitali. Tutti gli attori sono caratterizzati da passione e tensione, in cui influenza l’influenza delle opere di Giovanni Pisano.
Allo stesso tempo, l’immagine dello spazio e la struttura compositiva suggeriscono che Ambrogio studiò gli affreschi fiorentini di Giotto nella chiesa di Santa Croce.
L’immagine di volti e abiti orientali parla di osservazioni dirette, nonché di conoscenza di miniature persiane e manoscritti astrologici illustrati, che in Italia nel XIV secolo. non era meno del popolo orientale stesso.