Quadro Jacopo Tintoretto “L’ultima cena”. La dimensione del dipinto è di 365 x 568 cm, olio su tela. Come l’ultimo lampo luminoso di una lampada morente, il dono del maestro in piedi alla fine del suo lungo viaggio creativo è rivelato nei dipinti “Collezione Manna” e “Ultima Cena” della chiesa di San Giorgio Maggiore.
Queste ultime opere dell’artista Jacopo Tintoretto si distinguono per la complessa atmosfera di sentimento agitato, tristezza illuminata, profonda riflessione. La drammatica durezza degli scontri, i movimenti violenti delle masse, i forti impulsi della passione impetuosa – tutto qui appare in un’incarnazione ammorbidita e chiarita.
Allo stesso tempo, i movimenti esternamente relativamente contenuti degli apostoli, comunicati da Cristo, sono pieni di enorme forza spirituale interiore concentrata. E sebbene siano seduti a un tavolo che va in diagonale negli abissi di una lunga stanza bassa, il piano avangolato raffigura figure di servi e cameriere che si muovono energicamente, sono gli apostoli che attirano l’attenzione dello spettatore.
La luce, aumentando gradualmente, disperdendo l’oscurità, inondando con la sua magica luminosità fosforescente di Cristo e dei suoi discepoli, è questa luce che li distingue, concentra la nostra attenzione su di essi. La tremolante sinfonia di luce crea un senso di magia che trasforma un semplice evento apparentemente ordinario in un miracolo di rivelare ansiosi rapporti spirituali con una manciata di persone leali tra loro, un insegnante e qualche grande idea.
Abbaglianti flussi di luce emettono lampade di rame modeste sospese al soffitto; vorticose nuvole di luce vaporose si stanno radunando in immagini disincarnate e spettrali di angeli, diapositive di luce favolosamente bizzarre sulla superficie di oggetti quotidiani della modesta decorazione della stanza, tremolanti con un tenue bagliore di colore.