Sepoltura – Jacopo Tintoretto

Sepoltura   Jacopo Tintoretto

La ritrattistica, senza mai arrivare ai primi posti nell’opera di Tintoretto, tuttavia, occupò molto l’artista. Come ritrattista, l’artista è alla pari con Tiziano e altri maestri riconosciuti del genere dei ritratti, vissuti nel XVI secolo. Contrariamente a Tiziano, Tintoretto non ha cercato di agire come un rivoluzionario qui, mantenendo fede nella tradizione.

Sono stati conservati circa cento ritratti dipinti dall’artista. Di norma, queste sono immagini di cintura di ricchi veneziani, contraddistinte da un’alta tecnica di scrittura e da un profondo psicologismo. Un esempio tipico è il “Ritratto di Sebastiano Vernier”, che rappresenta lo spettatore di un uomo saggio con una vita saggia e autostima.

I ritratti hanno dato a Tintoretto l’opportunità di mostrare la sua capacità di trasmettere trame diverse: tessuti, pellicce, armi. Ci sono anche alcuni autoritratti di Tintoretto, sia soggetti ordinari che artisti. Il suo tardo autoritratto si trova in uno dei suoi ultimi dipinti religiosi, La sepoltura, scritto per la chiesa di San Giorgio Maggiore.

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