Questa immagine mostra la scena degli onori imperiali di San. Martin, un guerriero romano nato in Pannonia. Questo episodio non è nella vita del santo, quindi i ricercatori ritengono che qui Simone Martini abbia interpretato il più grande evento della sua stessa vita, quando è stato nominato cavaliere in riconoscimento del suo merito artistico.
Accadde a Napoli, alla corte del re Roberto d’Angiò, una delle più brillanti corti reali dell’epoca. La data esatta di questo evento è sconosciuta, ma nel 1317g. Simone è menzionato come un cavaliere.
Pertanto, questa immagine raffigura in modo affidabile questa importante cerimonia della vita di corte medievale.
Al centro della composizione è raffigurata la figura dell’iniziato, piena di timore reverenziale, che lo stesso sovrano cinge di una spada cavalleresca. A destra è la stalla, che attacca gli speroni ai suoi stivali viola, a sinistra, dietro l’imperatore – i cortigiani con il resto delle insegne cavalleresche: l’elmo e il falco. A destra sullo sfondo è un gruppo di musicisti di corte.
Il mimetismo dal vivo dei loro volti ti fa quasi sentire la melodia che suonano. Suonano e cantano in completo abbandono. Con grande gioia e nei minimi dettagli, Simone Martini raffigura in modo affidabile abiti cerimoniali multicolori, vari copricapi e scarpe che aveva visto alla corte napoletana.
La leggenda di sv. Martine, scritto da Simone Martini, è il ciclo monumentale più dettagliato e meglio conservato dedicato a questo santo, così venerato nel mondo cavalleresco medievale.