Incendio nel quartiere di San Marcuola – Francesco Guardi

Incendio nel quartiere di San Marcuola   Francesco Guardi

L’incendio di depositi di petrolio il 28 novembre 1789 nel Ghetto veneziano è un altro segnale di avvertimento che ha annunciato il declino della grande città. Un artista di settantotto anni, nonostante il suo disagio, faceva ancora schizzi su larga scala. Uno di questi, situato oggi al Metropolitan Museum di New York, è servito da base per il dipinto “Fuoco nel quartiere di San Marcuola”.

Le fiamme che si sono diffuse nelle case vicine con magazzini hanno evidenziato le pareti e i tetti sui quali i pompieri cercano eroicamente di resistere.

Il primo piano è quasi in tutto l’orizzontale segnato con il dorso di curiosi e simpatizzanti. Una calda tavolozza di sfumature di colori rossastri e dorati irrompe nel colore crepuscolare, trasmettendo in modo percettibile il calore del fuoco mostruoso. Il pennello dinamico di Guardi con una pennellata dal vivo, trasferendo raffiche irregolari della parete di fiamma sulla tela, diventa veramente libero, impetuoso.

L’artista non cerca di attirare il fuoco; trasmette la sua essenza distruttiva e che consuma tutto. Una tale incarnazione di furia infuocata, esperimenti nel campo del colore si incontreranno solo pochi decenni dopo nelle opere del romantico inglese William Turner. Le lezioni dei veneziani diventeranno in molti modi la base per gli artisti, che hanno avuto la priorità nel sistema di ricerche pittoriche.

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