Il Giudizio Universale fu scritto da Beato Angelico nei primi anni del 1430. per la chiesa di Santa Maria della Angeli a Firenze. La prospettiva di due file di tombe vuote che si estendono nel cielo scuro crea un drammatico effetto dello spazio e del malefico presentimento. Al centro, circondato da angeli, vediamo Cristo nel ruolo di giudice, la Santa Vergine e San John nei suoi luoghi tradizionali – su entrambi i lati di lui. Sotto di loro, due folle – i beati e i dannati – hanno già preso il loro posto. Gli angeli riuniti per portare le anime dei beati in cielo, simboleggia la loro danza sullo sfondo del paesaggio paradisiaco.
Di fronte a loro sono raffigurati i dannati, inorriditi che combattono contro i demoni, attirandoli agli eterni tormenti dell’Inferno.
CORTE TERRIBILE. Le Scritture profetizzano che tutto sarà portato davanti a Cristo, e lui “si separerà l’uno dall’altro mentre un pastore separa le pecore [dei fedeli] dalle capre [i non credenti], e metterà le pecore alla sua destra e le capre – a sinistra”. Nelle chiese del tardo Medioevo e del Rinascimento, il Giudizio Universale era tradizionalmente rappresentato sul muro all’ingresso occidentale o accanto ad esso come promemoria di un gregge passato. Cristo guida l’incontro come giudice, seduto su un trono, circondato da apostoli.
Vicino a lui potrebbe esserci la Vergine Maria come intercessore, di sv. Pietro con le chiavi del cielo e degli angeli con gli strumenti della Passione di Cristo. Sopra Cristo, sono rappresentati gli uffici degli angeli o dei santi, e sotto di lui Michele tiene in mano delle bilance su cui sono pesate le anime umane.
Gli angeli suonano la tromba, chiamando i morti.
In fondo a una composizione del genere, si possono trovare tombe aperte per liberare le anime dei morti, sulla destra di Cristo i beati si librano in un movimento circolare in senso orario. Alla sinistra di Cristo, i non credenti vengono inviati all’Inferno. All’Inferno, Satana divora e vomita peccatori mentre vengono torturati e torturati secondo la punizione imposta. Il Giudizio Universale di Michelangelo, contrariamente alla tradizione, si trova sul muro dietro l’altare. Forse questo è stato fatto per mettere in guardia coloro che hanno sfidato il dominio del Papa dopo la Riforma.
Qui Cristo cessa di essere una figura passiva: di fronte a noi c’è l’immagine di un Cristo arrabbiato, che sta trascinando l’umanità all’inferno con un terribile movimento della mano. È un giorno di ira, non un giorno di pietà e la giustizia di questo giudizio celeste è l’inesorabile severità di Dio.