“Hina Tefatou” o “Luna e terra” è dedicato, come molte opere di Gauguin, al passato di Tahiti. Pieno di misticismo e di qualche potere magico, è un’altra indicazione del profondo interesse del pittore per la cultura e la religione tahitiane.
Sulla tela, lo spettatore vede una grande figura di una donna nuda dalla pelle scura con la schiena girata. Disseta la sete dalla fonte. L’acqua versa una piccola cascata sul petto di un uomo.
La figura di un uomo ricorda le statue cupe e aspre degli Incas. È freddo e immobile. La figura della donna è in netto contrasto con l’immagine statica di un uomo – il calore e la luce emanano dal suo corpo, grazie a piccoli tratti di colore rosso che scendono dall’alto verso il basso attraverso il corpo.
La trama dell’immagine è stata ispirata dal testo di Gauguin dal libro delle leggende tahitiane “Noah Noah”, che racconta la conversazione di due divinità: Hina e Tefatou. Hina, la dea della Luna, chiese al dio della Terra di far risorgere le persone dopo la loro morte, a cui Tefatou rispose con un deciso rifiuto: “L’uomo morirà, la vegetazione morirà, così come quelli che si nutrono di essa. La Terra morirà…
La vita finirà in modo che mai più non rinascere “. Quindi Hina rispose che il dio della Terra può fare come vuole, risorgerà la luna.
Ci sono molti elementi allegorici nella foto. L’intera composizione è subordinata alla concentrazione su due figure a scapito del realismo. L’immagine piatta conferisce all’immagine un effetto decorativo ancora maggiore, mentre i colori vivaci completano questo effetto.
Non è difficile immaginare quanto fossero interessanti i miti e le leggende del popolo tahitiano nel Gauguin europeo. In essi trovò un’originalità eccezionale, una dissomiglianza con tutti i miti e le materie religiose conosciute del continente, ed era questo strato di cultura tahitiana una fonte inesauribile inestimabile da cui il maestro traeva instancabilmente ispirazione.