Donato da Elek Petrovich nel 1914; precedentemente era nell’incontro Bertini a Milano, e successivamente nell’incontro Crespi. Come indicano alcuni dati, Marciale è stato a lungo in stretto contatto con il laboratorio di Bellini, ma nel suo stile sembra molto meno che nello stile di altri studenti Bellini. Sono state conservate più di dieci opere di Marziale, e con un’attenta considerazione si possono notare varie influenze su di esse.
Dopo che Marciale divenne indipendente, l’influenza di Bellini scomparve immediatamente.
Nella Madonna, scritta nel 1495, lo stile di Marziale si sta già avvicinando allo stile di Alvise Vivarini. Forse conosceva bene le opere di Piero della Francesca e dei maestri umbri, come il Perugino, il Pinturicchio, il Signorelli. Nell’apparente realismo dell’immagine qui presentata, l’effetto delle immagini grossolane di Piero della Francesca è principalmente visibile.
Intorno al 1500, Marziale lavorò a Cremona e conobbe la forte influenza dell’arte lombarda, principalmente milanese.
Indubbiamente, l’opera più notevole di quella parte dell’opera di Marziale, di cui siamo a conoscenza, è il dipinto “Circoncisione” dall’altare maggiore della chiesa cremonese di San Silvestro. Questa è la sua opera principale scritta nello spirito lombardo. Da questo momento in poi, elementi di arte nordica compaiono nelle opere di Marziale e nelle sue ultime opere l’influenza diretta di Dürer è chiaramente visibile.
L’immagine di Budapest di Marziale, che è una delle sue opere più importanti, combina elementi dello stile delle regioni Marche, Umbria e Milano.
Secondo gli esperti, questo quadro è stato influenzato dall’immagine perduta lombarda, una versione della quale – “Lamentation” dell’opera di Luini – è nella chiesa di San Giorgio al Palazzo a Milano. Nei dipinti di Martsiale e Luini c’è molto in comune: per esempio un uomo con un berretto in piedi alla base della croce, una madre con un bambino in braccio, un vecchio che asciuga le lacrime. L’immagine della donatrice che tiene la mano di Cristo è molto simile ai ritratti del profilo milanese di Ambrogio de Predis.