Esistono diverse varietà di soluzioni visive per la trama di un pasto a Emmaus. O Cristo e due discepoli stanno camminando lungo la strada che conduce ad Emmaus, o sono già seduti a un tavolo con loro durante un pasto insieme.
Il dipinto di Jacopo Pontormo fu scritto per l’hotel del monastero certosino di Certosa del Galluzzo vicino a Firenze.
La variante dell’interpretazione iconografica della trama scelta dall’artista inizialmente conteneva la possibilità di leggerlo nello spirito della narrazione di genere, e vediamo che Pontormo non la rifiuta: basta prestare attenzione alla rappresentazione illusoria-esatta di oggetti che compongono la modesta natura morta nell’immagine – pane, stoviglie, recipienti per vino. Tuttavia, il significato dogmatico della trama agli occhi dell’artista ha incommensurabilmente superato il valore dei motivi e dei dettagli di genere che caratterizzano lo stile di vita quotidiano, e quindi l’impressione finale del quadro non consente di identificarlo con il lavoro del genere quotidiano.
Inoltre, nel suo sistema visivo, le reminiscenze della pittura tradizionale di icone prendono vita inaspettatamente. Si riflettono nell’aspetto dell’occhio simbolico della Trinità, nella simmetria compositiva e nella svolta frontale della figura di Cristo rivolta verso lo spettatore, e anche in una prospettiva prospettica, che ricorda le tecniche della prospettiva inversa.