L’enorme tela “Il Battesimo di Cristo” allungata ad un’altezza è l’unica immagine che si sa per certo che apparteneva al ciclo dell’altare scritto da El Greco per la scuola agostiniana di Madrid, fondata dalla nobile signora di corte Maria d’Aragon. Questa immagine contiene molte caratteristiche del lavoro dell’artista nella seconda metà del 1590.
Il dipinto “Il battesimo di Cristo”, come altre opere di questo periodo fuori dalla Spagna, dà allo spettatore l’impressione di abbagliamento, intriso dell’umore di una gioia illuminata di visioni. L’immagine si sviluppa verso l’alto, le proporzioni delle figure sono allungate, tutto è coperto da un forte movimento, l’evento si svolge in un fantastico ambiente ultraterreno, dove vengono cancellati i confini tra la terra e il celeste.
Forse tra gli altri dipinti di questo tempo, il “Battesimo di Cristo” è più marcato dal carattere mistico. Il mite Cristo e l’asceta Giovanni Battista, il cui corpo muscoloso è modellato con sicura libertà pittorica, sono le immagini più serene e costanti del dipinto.
Il loro ambiente incarna l’emanazione divina riversata qui. L’artista cerca di aumentare la forza dell’impressione generale con la luminosità del colore, le figure sovraccariche e l’intensità pittoresca, che, secondo X. Kamon Aznar, non lascia “Pausa per riposare”. La superficie colorata della tela, impregnata di lampi di luce e come se fosse immersa nella trepidazione interna, diventa una specie di materia auto-ispirata.
El Greco percepisce il movimento qui non tanto come il movimento fisico dei corpi nello spazio, ma come l’emersione, la formazione e la scomparsa. L’uno entra nell’altro, si dissolve nel bagliore dei colori, si spegne e lampeggia, i volti degli angeli vengono respinti, perdono la loro forma, i loro ricci si trasformano in aloni dorati, abiti fosforescenti con fiamme bluastre e verdi, ali trasparenti d’argento tremano come ali di libellule. La linea ondulata di contorno gioca un ruolo enorme nella trasmissione di un tale movimento.
L’espressività della linea, il significato speciale del contorno è la tradizione orientale e bizantina nell’opera del maestro. Tuttavia, li ripensò a modo suo. El Greco utilizza un sistema di ritmo così lineare, che anche quando crea immagini vicine alla realtà, non coincide con la forma organica. È come un modello lineare sovrapposto all’immagine e subordinandolo a te stesso.
C’è una discrepanza, una distorsione, le figure di El Greco danno l’impressione di un deformato, spesso incoerente, specialmente nei contorni delle gambe e delle braccia. Ma la bellezza ideale non eccitava il pittore, e in uno spostamento simile, come nella violazione delle proporzioni, vide una delle espressioni dello spirituale.
La linea continua che delinea il contorno delle figure, ad esempio, nell’immagine di Cristo e Giovanni Battista nella suddetta foto di Madrid, diventa, secondo M. V.