Fra Angelico è un pittore che unisce un sentimento religioso profondamente personale a un’alta perfezione artistica. Angelico era un monaco del monastero domenicano di Fiesole. John Ruskin, un teorico dell’arte, lo definisce “non tanto un artista nel vero senso della parola, ma come un santo ispirato”. Poco dopo la sua morte, Angelico fu soprannominato “Beato”, ma fu ufficialmente canonizzato nel 1984.
Questa delle migliori immagini d’altare del Quatrocento è stata creata per l’altare maggiore della chiesa conventuale di San Marco a Firenze, dedicata ai Santi Cosma e Damiano.
La composizione centrale raffigura la Madonna col Bambino sul trono, circondata da angeli e santi Cosma e Damiano, Lorenzo, Giovanni Evangelista, Marco, Domenico, Francesco e il martire Pietro. Notando la rara bellezza dell’opera di Angelico, Vasari scrive: “Madonna, con la sua semplicità, dà allo spettatore un senso di timore reverenziale… È impossibile immaginare che ti capiti mai di vedere qualcosa creato con grande abilità.” La maestria nell’immagine dello spazio è chiaramente espressa in quest’opera di Fra Angelico; un chiaro senso di profondità è creato dalla già promettente riduzione del modello di un magnifico tappeto anatolico. Questo lavoro è uno dei primi altari, tenendo conto delle leggi della prospettiva.
Insolitamente, il fatto che la cornice architettonica, destinata all’altare, è stato creato contemporaneamente al dipinto. Di conseguenza, il dipinto, o meglio, l’insieme di composizioni, divenne un’opera davvero innovativa. Madonna sul trono torreggia al centro dello spazio sopra il gruppo di personaggi. Cipressi, palme e ghirlande di rose assomigliano a passaggi biblici in cui la Vergine Maria è paragonata al cedro libanese, cipresso dal Monte Sion, una palma e una rosa di Gerico.
San Marco tiene aperto il Vangelo sulla pagina che descrive come Gesù insegnò nella sinagoga.
La figura inginocchiata di San Cosma è forse un ritratto di Cosimo Medici, e San Damiano è un ritratto di Lorenzo de Medici che morì nel settembre 1440. Tutti e otto i santi erano considerati patroni di Cosimo Medici e della sua famiglia. Nel 1434, il ritorno di Cosimo a Firenze dall’esilio aprì un nuovo capitolo nella storia degli osservatori domenicani a Fiesole.
Cosimo Medici iniziò ad equipaggiare il monastero di San Marco a Firenze, che ora passava dalle mani dell’ordine di Silvestre al possesso dei domenicani.
Nel 1437, l’architetto Michelozzo iniziò a rinnovare un monastero piuttosto fatiscente; nel frattempo Fra Angelico fu incaricato di dipingere gli affreschi delle lunette del portico del cortile del monastero, la sala della cappella, il refettorio, le pareti dei corridoi e 45 celle occupate dai monaci. Questo grande lavoro ha svolto fino al 1450