Madonna col Bambino su un trono, quattro angeli e otto santi, o l’altare di San Barnaba
Parte centrale: Madonna sul trono, quattro angeli e santi – A sinistra: Caterina d’Alessandria, Agostino, Barnaba, A destra: Giovanni Battista, Ignazio e l’Arcangelo Michele.
La profondità appassionata delle esperienze ha imposto il suo segno sulle opere di Sandro Botticelli. Il dipinto di Botticelli della fine del 1480, quando l’atmosfera di fermento religioso viene iniettato nella città, indica che l’artista è sopraffatto dall’eccitazione, è scioccato, che in seguito porterà a discordia nella sua anima. Durante questo periodo, Botticelli fece l’altare per la chiesa fiorentina di San Barnaba, il cosiddetto. L’Altare di San Barnaba è una delle sue grandi opere religiose, che è diventato un capolavoro indiscusso.
L’ordine proveniva dall’influente Corporazione fiorentina di guaritori e farmacisti, incaricato della chiesa di San Barnaba.
La parte centrale dell’immagine dell’altare raffigura la Madonna col Bambino seduta sul trono, circondata da Svyatva: Caterina d’Alessandria, Agostino, Barnaba, Giovanni Battista, Ignazio e l’Arcangelo Michele. Grazie al potere della performance, alcune delle immagini di questa composizione sembrano davvero magnifiche. Tale è Santa Caterina – un’immagine piena di passione nascosta e quindi molto più viva dell’immagine di Venere; San Barnaba è un angelo con la faccia da martire. Giovanni Battista nell’immagine dell’altare di San Barnaba è una delle immagini più profonde e più umane nell’arte di tutti i tempi.
Accanto ad essa c’è un’altra, creata dal maestro, l’immagine più bella di un giovane guerriero in armatura: l’Arcangelo Michele.
L’interno maestoso, scritto da Botticelli in questo lavoro, dimostra l’abilità insuperabile dell’artista. Nella parte superiore, sopra le tende piegate del baldacchino, ci sono due tondo che formano l’ensemble dell’Annunciazione, su uno è dipinta la figura dell’Angelo, sull’altro – la Vergine Maria.
Di tanto in tanto l’altare di San Barnaba era gravemente danneggiato, in particolare i tentativi di restaurare e finire di scrivere all’inizio del XVIII secolo causarono molti danni, poi furono ripetuti, solo negli anni ’30 il quadro subì un accurato restauro, grazie al quale acquisì l’aspetto più vicino all’originale.