“Allegoria della prudenza” è stata scritta in olio negli anni 1565-1570. La paternità è attribuita al pittore italiano Tiziano.
L’opera raffigura tre teste di animali, che guardano in direzioni diverse, sotto tre teste umane. Quando si analizza l’immagine viene interpretata a diversi “livelli”.
A questo livello sono rappresentati la giovinezza umana, la maturità e la vecchiaia. Forse le teste simboleggiano un concetto più ampio di tempo stesso, rappresentano il passato, il presente e il futuro. Questo tema si ripete nelle teste degli animali che, secondo alcune tradizioni, sono associati ai periodi di tempo corrispondenti.
Un altro livello, grazie al quale l’immagine ha acquisito il suo nome attuale, si basa su una firma sottile, che dice: “EX PRAETERITO | PRAESENS PRUDENTER AGIT | NE FUTURA ACTIONE DETURPET”. Presuppone che il quadro sia in un certo modo collegato all’avvento della giovinezza di Tiziano e al momento in cui l’artista ha iniziato a pensare di pagare per gli spettacoli avventati.
Pertanto, l’immagine funge da consulente visivo di tre generazioni, chiamando ad agire con prudenza e cautela, trasmettendo questa esperienza ai suoi discendenti.
Tuttavia, abbastanza recentemente, l’immagine è stata spiegata in un modo completamente diverso. Invece di “allegoria della prudenza”, l’oggetto del lavoro è stato definito come “peccato e pentimento”. Da questo punto di vista, Tiziano mostra l’incapacità di agire in gioventù e in età adulta con prudenza e prudenza, il che nella vecchiaia porta al rimpianto e alla tristezza.
In questo piano, il quadro è stato interpretato come un’affermazione sulla prudenza, che arriva nella vecchiaia, con esperienza. Questa interpretazione confuta l’opinione che gli anziani sono un pericolo per le arti visive.
C’è una versione che l’immagine raffigura Tiziano e i suoi due assistenti. Non contraddice le interpretazioni di cui sopra.