Nagy Dali davanti a cinque corpi regolari – Salvador Dali

Nagy Dali davanti a cinque corpi regolari   Salvador Dali

“Dali nudo, contemplando cinque corpi ordinati, trasformandosi in corpuscoli, di cui Leda Leonardo crea inaspettatamente, fecondati dal volto di Gala”, descrizione del dipinto

Il paesaggio marino, una giornata limpida e senza nuvole e le scogliere gialle di Cadaqués sono un tipico contorno su cui Dalì ha impresso le sue fantasie stravaganti. La superficie dell’acqua di mare è quasi perfettamente liscia. Solo lievi increspature la raggrinziscono. Sì, e ciò è causato, piuttosto, non dal vento, ma dalle mani di Dalì, che sollevarono il mare come una coperta, gettandolo casualmente sul ginocchio piegato. L’acqua si ritira docilmente, esponendo i fondali marini.

Scappa verso il basso nelle sporgenze, rivelando allo spettatore i segreti delle profondità.

Dalì si ritrasse nudo, in piedi su un ginocchio e scrutando attentamente la composizione creata nell’aria sotto il suo sguardo. Ai suoi piedi dorme, a testa in giù sulle zampe, un grosso cane maculato. L’angolo in alto a destra della tela è occupato da un edificio a volta traforato, una specie di castello o pergolato.

I dettagli sono sospesi nell’aria, non in contatto tra loro. Appena sotto il disegno tridimensionale di palloncini colorati è sospeso. Al centro di esso, un’immagine vaga è formata da singoli piccoli elementi.

Se lo si desidera, è possibile vedere i contorni del dipinto “Leda and the Swan” di Leonardo da Vinci e i contorni del volto di Gala in esso. Il nome completo dell’immagine è “Dalì nudo, che contempla cinque corpi ordinati, trasformandosi in corpuscoli, di cui Leda Leonardo, impregnata dalla faccia di Gala, crea inaspettatamente”. Dalì – maestro di doppie e triple illusioni, quando un’immagine è nascosta in un’altra. Le immagini sono nascoste e appaiono, vale la pena per lo spettatore cambiare l’angolo di vista o fare un paio di passaggi.

Lo stesso artista ha definito questo metodo paranoico-critico. Ora questa linea di pittura è chiamata stile metamorfico.

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