Autoritratto – Giuseppe Maria Crespi

Autoritratto   Giuseppe Maria Crespi

Tra i pochi ritratti di Crespi, ci sono opere eccezionali a cui si applica il suo “Autoritratto”. Creato all’inizio del secolo, è completamente privo di sfarzo barocco, sostituito da cammellosità, lirismo e intimità.

Lo sguardo attento degli occhi ombreggiati, il mezzo sorriso leggero, il turbante bianco incurantemente legato e, infine, la forma ovale del ritratto nel suo insieme, creano un’immagine dell’artista sventolata da una certa “foschia romantica”. Il giro di tre quarti, l’inclinazione della testa, lo stile pittorico stesso è un pennello commovente e facilmente imbrattante sulla tela, aiuta a sentire la vitalità e l’immediatezza della natura.

La colorazione solo a prima vista può sembrare monocromatica. Uno sguardo più ravvicinato in una gamma contenuta, di colore verde-marrone, rivela la vera ricchezza pittorica. Gli esperti suggeriscono che Crespi aveva familiarità con alcuni degli “Autoritratti” di Rembrandt, che potrebbero aver avuto un’influenza su di lui, manifestati in parte nell’autoritratto dell’Ermitage.

Inserito dalla collezione Baudouin di Parigi nel 1781.

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