Negli ultimi sette anni della sua vita, Raffaello lavorò sotto Leone X dalla casa dei Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. Il nuovo papà era esattamente l’opposto del suo predecessore duro e bellicoso, e possiamo giudicarlo al meglio dal suo famoso ritratto di Raffaello. Leone X ha la seguente confessione: “Ci godremo il papato, poiché Dio ce lo ha dato”.
Nel ritratto di Papa Leone X con cardinali – Giulio Medici e Luigi Rossi, Raffaello mostra a suo padre un porcile e ben curato epicureo seduto con una lente d’ingrandimento in mano davanti a un libro decorato con preziose miniature. Leone X era un grande amante dei libri rari e delle cose belle, patrocinava gli artisti e lui stesso era impegnato nella musica e nella letteratura elegante. Papa Leone X fu ammiratore e mecenate di Raffaello negli ultimi anni della sua vita.
Ma l’artista non lo lusingava: un viso grassoccio, uno sguardo diffidente, mani che tradivano un’ansia segreta, l’incarnazione di una verità rigorosa e imparziale…
“A Roma, ha dipinto un quadro di dimensioni considerevoli che raffigura ritratti di Papa Leone, il Cardinale Giulio dei Medici e il Cardinale dei Rossi. Le figure in questo quadro non sembrano essere raffigurate, ma piuttosto convesse e rotonde. papà e il dolce brivido dei peli sul bordo della pelliccia, e oro e seta, raffigurati in modo tale da non essere più coloranti, ma vero oro e seta;
E tra le altre cose qui e la palla d’oro lucido sul retro della poltrona papale, in cui si riflettono allo specchio sia le aperture delle finestre, sia le spalle del papa stesso, e la stanza circostante; e tutto ciò è fatto con tanta cura che nessun maestro può e non può farlo meglio. Quest’opera, per la quale il papa ha generosamente premiato l’artista, si trova anche a Firenze nello spogliatoio del duca. “La più grande fioritura delle arti e delle scienze a Roma coincide con il regno di Papa Leone X. Durante il suo periodo Raffaello iniziò a lavorare al restauro dell’antica Roma.
Ma per ripristinare Roma alla sua antica grandezza non è stato dato a Raffaello. Impedito dalla sua morte prematura. E sette anni dopo, nel 1527, Roma fu saccheggiata da nuovi barbari: i soldati tedeschi e spagnoli dell’imperatore Carlo V. Nel 1514, dopo la morte del Bramante, Raffaello fu nominato capo architetto della costruzione della cattedrale di San.
Pietro, nel 1515, il Commissario per le Antichità, accompagnò Papa Leone X a Firenze nello stesso anno.